INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE TRASPORTI
presentata dall'On. ANDREA ROMANO il 13/05/2021
Al Ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili - Per sapere -
premesso che:
l'aeroporto 'Canova' di Treviso è ubicato per buona parte nel territorio comunale di Treviso, caratterizzato da un’altissima densità abitativa (1.481 ab/kmq), stretto tra la Noalese SR 515 e il fiume Sile, confinato sulle direttive di atterraggio e decollo da una tangenziale SR 53 e dagli abitati di Quinto di Treviso e Treviso;
dopo numerosi pareri negativi e rilevanti prescrizioni, nel 2019 il proponente del masterplan 2030, ENAC, ha ottenuto parere tecnico positivo dalla commissione VIA-VAS;
tra le varie perplessità e criticità riscontrate nel Masterplan 2030, si evidenzia come un aspetto di rilevante importanza non sembra essere stato sufficientemente valutato dalla Commissione VIA/VAS: ovvero la compatibilità dell'incremento dei voli delineato dal Masterplan 2030 in relazione alle rilevanti “fonti attrattive” di avifauna come le numerose itticolture, presenti nel Parco Naturale Regionale del Fiume Sile e altrove;
le normative specifiche illustrate dalla documentazione ENAC, EASA e dall'ICAO risultano, in tale materia, inoppugnabili, innegabili, quanto prescrittive: nelle 38 pagine della Circolare ENAC APT 01B del 23 dicembre 2011 - Procedure per la prevenzione dei rischi di impatto con volatili ed altra fauna selvatica (Wildlife Strike) negli aeroporti; nelle 40 pagine del documento ENAC LG–2018/002 - Gestione del rischio Wildlife Strike nelle vicinanze degli aeroporti - e infine nel Capitolo 5 del Regolamento ENAC per la Costruzione e l’Esercizio degli Aeroporti-RCEA ("Rischio da impatto con volatili”);
nella Relazione annuale ENAC/BSCI Wildlife Strike del 2018 si rileva come “Il wildlife strike è infatti in costante aumento in tutto il mondo. Ciò è dovuto principalmente all’aumento progressivo del traffico aereo, ma anche all’incremento numerico di molte popolazioni di animali selvatici nel corso degli ultimi decenni”;
la stessa “Relazione ENAC” riporta inoltre come “La maggior parte degli impatti tra aeromobili e fauna selvatica si verifica negli aeroporti e nelle loro immediate vicinanze, dove la quota di volo è relativamente bassa; gli uccelli infatti volano generalmente al di sotto dei 500 ft di quota quando non sono in migrazione attiva. Il 70% degli eventi di wildlife strike avviene al di sotto dei 200 ft di quota, l’85% al di sotto degli 800 ft e oltre il 90% sotto i 2.000 ft.”;
nell’aeroporto di Treviso-Canova, l'analisi del rischio dello stesso Report ENAC/BSCI Wildlife Strike del 2018 rileva come siano stati “registrati”, con 22.911 movimenti, 24 impatti totali, di cui 22 con volatili e 2 con altra fauna selvatica.
A riguardo è opportuno segnalare come all'aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna, a fronte di 71.503 movimenti siano stati riscontrati 25 impatti con volatili e 1 con altra fauna selvatica.
All'aeroporto di Olbia con 34.568 movimenti solo 5 casi.
All'aeroporto di Brindisi Papola-Casale l'analisi del rischio, con 20.922 movimenti siano stati rilevati 6 impatti con volatili.
Se il Ministro sia al corrente dei fatti sovraesposti e se il parere della Commissione VIA-VAS possa ritenersi compatibile con le caratteristiche peculiari di questo aeroporto e del particolare e critico contesto in cui è inserito.
Presentatore
On. ANDREA ROMANO
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