ARPAV - CAMPAGNA DI MONITORAGGIO DELLA QUALITA'
DELL'ARIA
AEROPORTO DI TREVISO.
Dopo un lungo parto, ARPAV ha dato alla luce i risultati dei monitoraggi atmosferici effettuati in area del sedimeaeroportuale, affannandosi a dimostrare che il grado di inquinamento
riscontrato è simile o addirittura inferiore a quanto consuntivato
nelle due centraline ubicate in città di Treviso: via Lancieri di
Novara – via S. Agnese, che oltretutto non sono sicuramente "salubri".
Il Comitato per la riduzione
dell'impatto ambientale dell'aeroporto di Treviso
RISCONTRA
un allarmante livello di inquinamento
e, alla relazione tecnica ARPAV,
RILEVA
- POSIZIONE CAMPIONAMENTO: - sopra vento con prevalente direzione nord-est
- parzialmente lambita da direzione vento nord/nord-est.
- MALFUNZIONAMENTI in semestre estivo con perdita dati PM10 – PM2,5 – PM 1: la loro presenza in tale periodo è insignificante
- BIOSSIDO DI AZOTO: i diagrammi a barre evidenziano valori superiori a quanto segnalato:
periodo estivo = ≈ 60
μg/mc - periodo invernale = ≈ 70
μg/mc
- PARTICOLATO PM 2,5: con ≈ 90% di polveri PM 1μm – PARTICOLATO PM 1: ultrafine/nanopolveri
considerando l'infinitesima struttura delle particelle e
la ridottissima incidenza sulla massa, non è realistica la
valutazione quantitativa (ponderale) bensì è necessaria la ricerca
della concentrazione numerica con maggior superficie di assorbimento
di inquinanti atmosferici (mai determinati).
EVIDENZIA inoltre che
ARPAV ha svolto i monitoraggi da cui non emerge il
contributo dell'aeroporto in quanto non ha utilizzato la tecnologia
più opportuna, segnalata dal Sistema
Nazionale per la Protezione dell'Ambiente e
dal Ministero dell'Ambiente - "Qualità
dell'ambiente urbano/VIII
Rapporto/Edizione
2012":
«Dai soli monitoraggi routinari non emerge il
contributo dell'aeroporto dal momento che nella grande maggioranza
dei casi i livelli misurati nelle immediate vicinanze degli aeroporti
non sono significativamente più elevati rispetto a quelli rilevati
nelle altre zone influenzate dalle emissioni da traffico veicolare o
da emissioni industriali». Nello stesso
documento risulta altresì che:
«Le misure ad alta
risoluzione temporale aiutano a
evidenziare il contributo degli aeromobili, mentre le misure
integrate della concentrazione di massa del particolato, su tempi di
integrazione tipici (24 h) non permettono di evidenziare
significative differenze riconducibili alle attività aeroportuali».
Il COMITATO conclude pertanto che
Non risulta che ARPAV si sia attenuto a queste
particolari forme di tipico rilevamento ambientale aeroportuale,
pertanto l'obiettivo della campagna di monitoraggio della qualità
dell'aria di fornire una "valutazione
dello stato dell'ambiente atmosferico attraverso l'analisi della
concentrazione degli inquinanti rilevati tramite stazione di
monitoraggio della qualità dell'aria posizionata all'interno
dell'aeroporto Antonio Canova di Treviso"
risulta assolutamente inattendibile.
Nel suo comunicato stampa ARPAV comclude con una affermazione che a nostro avviso ha dello scandaloso: "L’Indice di Qualità dell’aria durante il periodo di campionamento
permette di rappresentare sinteticamente lo stato di qualità dell’aria.
Il calcolo di tale indice per la campagna eseguita presso l’aeroporto
Canova di Treviso ha evidenziato che la maggior parte delle giornate si
sono attestate sul valore di qualità dell’aria “accettabile”.
Considerando che ARPAV dovendo essere come ente pubblico super partes e che per i suoi rilevamenti si deve attenere a regolamenti e leggi emanate dallo Stato; considerando che i dati del moniroraggio sono palesemente non attendibili, dire "qualità dell'aria accettabile" significa buttare via i soldi dei contribuenti e fare un regalino alla SAVE che ora andrà a replicare ai 4 venti le bugie messe in giro da ARPAV per rassicurare opinione pubblica e investitori . L'aria non deve essere definita "accettabile" ma sopra o sotto i limiti di sicurezza prescritti per legge e da questa ennesima campagna tarocca non siamo in grado di avere una risposta.
Inoltre asserire alla stampa che l'aeroporto non inquina
è falso e fuorviante per l'opinione pubblica. Ricordiamo a questo
proposito che la Commissione VIA del Ministero ha bocciato per ben
tre volte negli ultimi anni i rilevamenti dell'aria presentati per
gli stessi morivi per cui contestiamo il giudizio di ARPAV: dati
insufficienti e non i linea con i termini prescritti per legge.
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