giovedì 16 aprile 2015

PIANI DI RISCHIO: MANILDO/CAMOLEI UGUALI A GOBBO/GENTILINI





Sulle affermazioni fatte da Quinto Futura, che fa ricadere le colpe della mancata approvazione del Piano di Rischio Aeroportuale sulla precedente giunta comunale, Gobbo/Gentilini, va fatta una precisazione. Che le giunte precedenti all'attuale amministrazione Manildo/Camolei hanno creato il caos sotto le rotte è vero ma chi governa la città oggi non ha fatto niente per modificarne la situazione, neanche quando poteva, e questo è un dato di fatto. Elenchiamo in sintesi quali sono, a nostro avviso, le mancanze e gli errori che Manildo/Camolei, hanno continuato a fare nel documento di richiesta dell'approvazione dei P.R.A. Piani di Rischio Aeroprtuali.


  1. Hanno continuato la pratica di concessione per l'apertura del Mega Centro Commerciale che sorgerà nell'area ex Marazzato come la vecchia amministrazione lo aveva già pianificato, disattendendo, a nostro avviso, le direttive di ENAC sui P.R.A., aree di rischio C e D. Difatti si sono “dimenticati” di modificare il Carico Antropico (non residenziale) delle zone citate visto che un supermercato di quelle dimensioni accoglierà ben più persone di una concessionaria di automobili. La ALI' spa, società proprietaria del centro commerciale dichiara, in documenti ufficiali presentati al Comune di Treviso, più di 2500 occupati nella struttura, lasciamo immaginare in proporzione quanti clienti quotidianamente arriveranno. Gravissimo considerato che uno dei vincoli imposti dai P.R.A. è la limitazione delle persone che circolano o vivono nelle zone ad alto rischio di incidente aereo. E' una dimenticanza oppure una furbata per far approvare il P.R.A.? E' compito dell'Amministrazione di Treviso dare delle giustificazioni a tali comportamenti.

  2. Altrettanto grave riteniamo l'atteggiamento della Giunta Manildo per quanto riguarda la questione della Compatibilità di Rischio dell'area residenziale denominata SILE 1 sorta in Zona di Rischio a cavallo tra l'area A, dove è assolutamnte vietato edificare, e l'area B dove il carico antropico dovrebbe essere basso. Invece con le altre cocessioni edilizie date dopo il 2005 (circolare ENAC APT-33) e costruiti in questi ultimi due anni a tempi record nell'area in questione, il carico antropico sembra fortemente aumentato.
    Su questo va detto che la società proprietaria del sito Residence Sile1 ha portato davanti al TAR il Comune di TV che in un primo momento si era opposto all'autirizzazzione precedentemente concessa dalle giunte Gobbo /Gentilini. Il privato ne è uscito vincitore con una sentenza che per noi ha del comico. In questo caso riteniamo grave che Camolei e Manildo non abbiano ricorso in secondo grado al Consiglio di Stato per due motivi. Primo, gli avvocati erano già stati pagati e poco più sarebbe costato ricorre al Consiglio di Stato, tanto valeva provarci. Secondo, esiste una sentenza simile di un costruttore che aveva lo stesso problema con l'aeroporto di Napoli. Lì, il privato aveva perso perchè i regolamenti ENAC parlano chiaro: Zona di tutela A: è da limitare al massimo il carico antropico. In tale zona non vanno quindi previste nuove edificazioni residenziali...” La giunta Manildo poteva avvalersi di questa sentenza perchè non lo ha fatto?
  1. All'interno delle fasce di tutela, ci sono una serie di attività denominate sensibili cioè non compatibili con il P.R.A. tra cui sei (6) distributori di carburante. E' vero che le concessioni a queste attività in parte c'erano e in parte sono state emanate dalle precedenti amministrazioni ma se la Giunta Manildo/Camolei volesse riportare nella legalità lo scalo o volesse far pressione sugli enti preposti per far rispettare limite dei voli, compatibilità ambientali e sicurezza dei residenti, qualcosa avrebbe potuto fare. Per esempio due (2) di questi distributori sono dislocati sulla tangenziale in Area di Rischio B, appena fuori dall'Area A, qulla più pericolosa. La zona dove si trovano i due distributori è attualmente interessata da una procrdura di V.I.A. Ministeriale riguardante il Piano di Sviluppo Aeroportuale (2011-2030) che prevede la messa a punto di nuove procedure sulle operazioni di decollo con la funzione di mitigare l'impatto dei voli su Quinto ( il 30/40% dei voli in partenza dovrebbero passare di lì, su Treviso). La nuove procedure di volo, ora al vaglio delle autorità competenti, prescrivono una virata stretta eseguita nella primissima fase di “initial climb”,in decollo. Questa procedura, di virata, richiesta dal proponente VERRA' ESEGUITA proprio sopra dove si trovano i due distributori aumentando  rischi e pericolosità in caso di incidente aeronautico. Sarebbe sufficiente comunicare ad ENAC e al Ministero dell'Ambiente nonché alla EASA e a IATA tale incompatibilià che si bloccherebbe l'ampliamento in quanto la diversificazione delle rotte presentata all'interno del Master Plan verrebbe di sicuro invalidata. Soprattutto si farebbe una corretta opera di salvaguardia in funzione della sicurazza dello scalo.




Ritornando alle acccuse fatte a Gobbo/Gentilini dal gruppo consigliare in quota PD, Quinto Futura, lo riteniamo poco corretto visto il comportamento dell'attuale giunta di Treviso dove il PD è rappresentato con forte maggioranza. Sarebbe molto più coerente mettere sull'altro piatto della bilancia anche le mancanze della coalizione di centro sinistra che, al di là delle promesse in periodo di elezioni non ha dimostrato nessuna differenza di approccio sulla questione aeroportuale dalla ex giunta Lega/ PDL. Il PD di Quinto dovrebbe, per coerenza, criticare l'atteggiamento della Giunta Manildo che durante la campagna elettorale, per incassare i voti, andava promettendo partecipazione mentre poi al momento dell'apertura dei tavoli di discussione ha escluso il Comitato e le Associazioni che lo appoggiano. Questo punto è ancor più grave se si considera il fatto che per le questioni ambientali e di tutela del territorio il Ministero dell'Ambiente riconosce per decreto, Italia Nostra e Legambiente come interlocutori diretti mentre il duo Manildo/Camolei non si è degnto neanche di tenerli informati delle decisioni o delle discussioni fatte in suddetti tavoli. Di quale partecipazione stiamo parlando?

Certo che farsi criticare dall'ammnistrazione di Quinto che ha pubblicamente detto che loro, come gli altri Comuni interesssati, sono stati chiamati ai tavoli dopo che Treviso aveva già incontrato e preso accordi con il presidente di SAVE è veramente uno smacco. 
 

Una ulteriore nota di colore è la promessa della Moretti candidata PD a governatrice del Veneto che nel suo intervento pubblico fatto a Quinto ha detto che se vincerà, l'ampliamento non passerà! Benissimo lo speriamo ma prima di fare queste clamorose sparate sarebbe più realistico che che si mettesse d'accordo con Manildo ed il PD di Treviso nonché la dirigenza Provinciale e Regionale del suo stesso partito che non hanno mai esteso un documento ufficiale o fatto nelle sedi opportune interventi che chiarissero questa posizione. 
 

Noi siamo stanchi di vedere in periodo elettorale la politica promettere cambiamenti e giustizia sociale per poi rimangiarsi il tutto a elezioni finite. Non vogliamo che la questione ampliamento venga strumentalizzata a fini politici ma chiediamo alla politica azioni concrete per risolvere problemi come l'inquinamento, la salute, la salvaguardia del territorio, la tutela e la sicurezza per le persone e le case e le altre attività economiche del territorio. 
Il Comitato ha sempre dato disponibilità di collaborazione a tutti ma la politica coerente se vuole guadagnarsi i consensi deve dimostrare nei fatti e non solo nelle parole di condividere gli obbiettivi ed i propositi della nostra civile e democratica battaglia. Basta giochi politici, con la salute dei cittadini e la salvaguardia del territorio non si scherza!!!!



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