Sulle affermazioni fatte da Quinto Futura, che fa ricadere le
colpe della mancata approvazione del Piano di Rischio Aeroportuale sulla precedente giunta comunale, Gobbo/Gentilini, va fatta una precisazione. Che le giunte precedenti all'attuale amministrazione Manildo/Camolei hanno
creato il caos sotto le rotte è vero ma chi governa la città oggi
non ha fatto niente per modificarne la situazione, neanche quando
poteva, e questo è un dato di fatto. Elenchiamo in sintesi quali
sono, a nostro avviso, le mancanze e gli errori che
Manildo/Camolei, hanno continuato a fare nel documento di richiesta
dell'approvazione dei P.R.A. Piani di Rischio Aeroprtuali.
- Hanno continuato la pratica di concessione per l'apertura del
Mega Centro Commerciale che sorgerà nell'area ex Marazzato come la
vecchia amministrazione lo aveva già pianificato, disattendendo, a nostro avviso, le
direttive di ENAC sui P.R.A., aree di rischio C e D. Difatti si sono
“dimenticati” di modificare il Carico Antropico (non
residenziale) delle zone citate visto che un supermercato di quelle
dimensioni accoglierà ben più persone di una concessionaria di
automobili. La ALI' spa, società proprietaria del centro commerciale
dichiara, in documenti ufficiali presentati al Comune di Treviso, più
di 2500 occupati nella struttura, lasciamo immaginare in proporzione
quanti clienti quotidianamente arriveranno. Gravissimo
considerato che uno dei vincoli imposti dai P.R.A. è la limitazione
delle persone che circolano o vivono nelle zone ad alto rischio di
incidente aereo. E' una dimenticanza oppure una furbata per far
approvare il P.R.A.? E' compito dell'Amministrazione di Treviso dare
delle giustificazioni a tali comportamenti.
- Altrettanto grave riteniamo l'atteggiamento della Giunta
Manildo per quanto riguarda la questione della Compatibilità
di Rischio dell'area residenziale denominata SILE 1 sorta in Zona di
Rischio a cavallo tra l'area A, dove è assolutamnte vietato
edificare, e l'area B dove il carico antropico dovrebbe essere
basso. Invece con le altre cocessioni edilizie date dopo il 2005
(circolare ENAC APT-33) e costruiti in questi ultimi due anni a
tempi record nell'area in questione, il carico antropico sembra
fortemente aumentato.
Su questo va detto che la società proprietaria del sito Residence Sile1 ha portato davanti al TAR il Comune di TV che in un primo momento si era opposto all'autirizzazzione precedentemente concessa dalle giunte Gobbo /Gentilini. Il privato ne è uscito vincitore con una sentenza che per noi ha del comico. In questo caso riteniamo grave che Camolei e Manildo non abbiano ricorso in secondo grado al Consiglio di Stato per due motivi. Primo, gli avvocati erano già stati pagati e poco più sarebbe costato ricorre al Consiglio di Stato, tanto valeva provarci. Secondo, esiste una sentenza simile di un costruttore che aveva lo stesso problema con l'aeroporto di Napoli. Lì, il privato aveva perso perchè i regolamenti ENAC parlano chiaro: “Zona di tutela A: è da limitare al massimo il carico antropico. In tale zona non vanno quindi previste nuove edificazioni residenziali...” La giunta Manildo poteva avvalersi di questa sentenza perchè non lo ha fatto?
- All'interno delle fasce di tutela, ci sono una serie di attività denominate sensibili cioè non compatibili con il P.R.A. tra cui sei (6) distributori di carburante. E' vero che le concessioni a queste attività in parte c'erano e in parte sono state emanate dalle precedenti amministrazioni ma se la Giunta Manildo/Camolei volesse riportare nella legalità lo scalo o volesse far pressione sugli enti preposti per far rispettare limite dei voli, compatibilità ambientali e sicurezza dei residenti, qualcosa avrebbe potuto fare. Per esempio due (2) di questi distributori sono dislocati sulla tangenziale in Area di Rischio B, appena fuori dall'Area A, qulla più pericolosa. La zona dove si trovano i due distributori è attualmente interessata da una procrdura di V.I.A. Ministeriale riguardante il Piano di Sviluppo Aeroportuale (2011-2030) che prevede la messa a punto di nuove procedure sulle operazioni di decollo con la funzione di mitigare l'impatto dei voli su Quinto ( il 30/40% dei voli in partenza dovrebbero passare di lì, su Treviso). La nuove procedure di volo, ora al vaglio delle autorità competenti, prescrivono una virata stretta eseguita nella primissima fase di “initial climb”,in decollo. Questa procedura, di virata, richiesta dal proponente VERRA' ESEGUITA proprio sopra dove si trovano i due distributori aumentando rischi e pericolosità in caso di incidente aeronautico. Sarebbe sufficiente comunicare ad ENAC e al Ministero dell'Ambiente nonché alla EASA e a IATA tale incompatibilià che si bloccherebbe l'ampliamento in quanto la diversificazione delle rotte presentata all'interno del Master Plan verrebbe di sicuro invalidata. Soprattutto si farebbe una corretta opera di salvaguardia in funzione della sicurazza dello scalo.
Ritornando
alle acccuse fatte a Gobbo/Gentilini dal gruppo consigliare in quota
PD, Quinto Futura, lo riteniamo poco corretto visto il comportamento
dell'attuale giunta di Treviso dove il PD è rappresentato con forte
maggioranza. Sarebbe molto più coerente mettere sull'altro piatto
della bilancia anche le mancanze della coalizione di centro sinistra
che, al di là delle promesse in periodo di elezioni non ha
dimostrato nessuna differenza di approccio sulla questione
aeroportuale dalla ex giunta Lega/ PDL. Il PD di Quinto dovrebbe, per
coerenza, criticare l'atteggiamento della Giunta Manildo che durante
la campagna elettorale, per incassare i voti, andava promettendo
partecipazione mentre poi al momento dell'apertura dei tavoli di
discussione ha escluso il Comitato e le Associazioni che lo
appoggiano. Questo punto è ancor più grave se si considera il fatto
che per le questioni ambientali e di tutela del territorio il
Ministero dell'Ambiente riconosce per decreto, Italia Nostra e
Legambiente come interlocutori diretti mentre il duo Manildo/Camolei
non si è degnto neanche di tenerli informati delle decisioni o delle
discussioni fatte in suddetti tavoli. Di quale partecipazione
stiamo parlando?
Certo
che farsi criticare dall'ammnistrazione di Quinto che ha
pubblicamente detto che loro, come gli altri Comuni interesssati,
sono stati chiamati ai tavoli dopo che Treviso aveva già incontrato
e preso accordi con il presidente di SAVE è veramente uno smacco.
Una
ulteriore nota di colore è la promessa della Moretti candidata PD a
governatrice del Veneto che nel suo intervento pubblico fatto a
Quinto ha detto che se vincerà, l'ampliamento non passerà!
Benissimo lo speriamo ma prima di fare queste clamorose sparate
sarebbe più realistico che che si mettesse d'accordo con Manildo ed
il PD di Treviso nonché la dirigenza Provinciale e Regionale del suo
stesso partito che non hanno mai esteso un documento ufficiale o
fatto nelle sedi opportune interventi che chiarissero questa
posizione.
Noi
siamo stanchi di vedere in periodo elettorale la politica promettere
cambiamenti e giustizia sociale per poi rimangiarsi il tutto a
elezioni finite. Non vogliamo che la questione ampliamento venga
strumentalizzata a fini politici ma chiediamo alla politica azioni
concrete per risolvere problemi come l'inquinamento, la salute, la
salvaguardia del territorio, la tutela e la sicurezza per le persone
e le case e le altre attività economiche del territorio.
Il
Comitato ha sempre dato disponibilità di collaborazione a tutti ma
la politica coerente se vuole guadagnarsi i consensi deve dimostrare
nei fatti e non solo nelle parole di condividere gli obbiettivi ed i
propositi della nostra civile e democratica battaglia. Basta giochi
politici, con la salute dei cittadini e la salvaguardia del
territorio non si scherza!!!!
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