A
seguito di un serrato incontro tecnico conoscitivo durato 5 ore, con i
dirigenti ed i tecnici dell'ARPAV di Treviso il Comitato Aeroporto
Treviso No Ampliamento, ha emanato il seguente COMUNICATO
STAMPA:
INQUINAMENTO
AMBIENTALE DETERMINATO DALL’ATTIVITA’ DEL CANOVA: VIOLATE
LE LINEE GUIDA DI MONITORAGGIO.
I
Rappresentanti del Comitato
hanno incontrato il 24/2/2015
i Responsabili dell'Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione
Ambientale della Regione Veneto (ARPAV). Le
problematiche oggetto di discussione
hanno riguardato gli aspetti legati all'inquinamento
ambientale determinato dall'attività dell'aeroporto
Canova di Treviso: rumore – aria – scarico acque reflue –
movimentazioni aeroportuali annuali – valutazione
del danno ambientale.
Sono state valutate le conclusioni della verifica
della rispondenza del sistema di
monitoraggio del rumore aeroportuale ai
requisiti delle Linee guida ISPRA (Delibera Consiglio Federale 20
ottobre 2012; DOC. N. 27/12) per la progettazione e la gestione delle
reti di monitoraggio acustico aeroportuale, attuata dai Responsabili
ISPRA – ARPAV – AerTre, che ne hanno accertato la piena
funzionalità e rispondenza ai requisiti richiesti dalla Normativa
vigente e dalle Linee guida ISPRA.
Le conclusioni sono state
contestate dallo scrivente Comitato in
quanto non completamente ottemperanti le
Linee guida, perchè:
- manca l’emissione periodica da parte del gestore aeroportuale di rapporti tecnici, con verifica dell'efficienza del sistema e con validazione dei dati da parte di ARPAV;
- non è mai avvenuta una informazione alla cittadinanza:i dati debbono essere fruibili dal maggior numero di Persone; i rapporti divulgativi devono essere destinati a una larga fascia di Pubblico;
- per la gestione delle lamentele (circonstanziate e generiche), almeno con cadenza semestrale, va redatto un rapporto riguardante i reclami pervenuti, distinti per tipologia che ad oggi è sempre stato mancante;
Allo
scopo di favorire il recepimento delle lamentele, deve essere
effettuata periodicamente un'azione informativa, rivolta al Pubblico,
che consenta di precisare le modalità di accesso alla possibilità
di reclamo; in quest'ottica vanno favorite le modalità connesse con
l'utilizzo di internet e della posta elettronica.
I
riscontri ambientali segnalati da ARPAV, a fronte di monitoraggi
eseguiti in prossimità del sedime aeroportuale, debbono essere
consolidati tramite l'esecuzione di rilevamenti con localizzazione e
periodicità più significative.
L'attuazione
di tale possibilità deve essere prevista con il coinvolgimento dei
responsabili delle Amministrazioni locali ai quali il Comitato
indirizza la richiesta, evidenziando opportunamente quanto
recentemente segnalato dal Resp.le ARPAV: "tra
le criticità maggiori associate all'attività aeroportuale, c'è
l'inquinamento acustico".
E’
stata segnalata una grave circostanza alla quale non si è provveduto
a rimediare: a seguito sopralluogo eseguito dalla Commissione VIA
Nazionale all'aeroporto di Treviso (31
luglio 2013), il gestore aeroportuale ha dichiarato di non disporre
di analisi chimiche sulla composizione del refluo in uscita dalle
unità di trattamento delle acque meteoriche che sversano nel fiume
Sile.
Sino alla data odierna, non
risulta sia mai stata avanzata nessuna richiesta di verifica
qualitativa dei reflui provenienti dall'area aeroportuale
e defluenti direttamente nel fiume; è dall'anno 1996 che si
riscontra un continuo incremento di movimentazioni aeroportuali (>18
anni): è concepibile una tale situazione?
Gli Amministratori locali ed in particolare i
Responsabili dell'Ente Parco Sile, direttamente coinvolto,
evidentemente non ritengono rilevante monitorare gli sversamenti in
particolare a seguito di forti piogge e nei periodi di sghiacciamento
aerei.
Il Comitato fa appello ai
Preposti per colmare tale grave ingiustificabile lacuna,
rendendo nota l'esecuzione, l'accessibilità ai dati e la periodicità
di futuri accertamenti.
-movimentazioni
aeroportuali annuali: in data 14 maggio 2007 la Direzione Generale
per la Salvaguardia Ambientale del Ministero dell'Ambiente nel
disporre il limite al numero annuo = 16.300, segnalava:
In
caso di inadempimento nei termini indicati, lo scrivente Ministero
attiverà con la collaborazione della Regione Veneto e dell'ARPA
Veneto tutte le iniziative di tutela che si dovessero rendere
necessarie.
In
riferimento a quanto sopra ufficializzato, ARPAV
dichiara di non aver mai ricevuto negli anni pregressi alcuna
attivazione da parte del Ministero.
A fine novembre/primi dicembre 2014 risulta che il
Ministero dell'Ambiente abbia incaricato
l'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale
(ISPRA) per la valutazione e quantificazione del danno causato dalla
infrastruttura aeroportuale trevisana che
negli anni recenti (dall'anno 2007) avrebbe superato il "plafond"
dei voli/anno, chiedendo la collaborazione di ARPA della Regione
Veneto, cui non risulta pervenuta nessuna richiesta in proposito.
ARPAV ed ISPRA avrebbero le competenze necessarie per
ottemperare a quanto prefissato? Sono da considerare "superpartes"?
Ciò che risulta comunque evidente è che
il Ministero avrebbe dovuto verificare gli inadempimenti in ciascun
anno solare e non risalire al danno postumo
attraverso la stima dei costi conseguenti la compromissione ed il
ripristino delle componenti ambientali alterate, danneggiate o
distrutte.
Il peggioramento della Salute e della Qualità
della vita dei Residenti come può essere risarcita?
Si riscontra purtroppo un mancato rispetto delle
Normative vigenti nel pieno sfregio dei sacri diritti dei Residenti,
la maggior parte dei quali sono pervasi da una rilevante sfiducia
nelle Istituzioni.
Il Comitato si è sempre fatto e si farà garante
di tutte le iniziative necessarie a far rispettare le Leggi ed
assicurare il Bene più prezioso: la Salute!
Il Comitato agirà pertanto presso le istituzioni e le
sedi opportune per la tutela di diritti inviolabili quali quello
della salute, della sicurezza e della preservazione dell’ambiente
naturale
Distinti
saluti.
Il
Comitato Esecutivo
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