Premessa.
Solo un miracolo ha evitato che la sciagura aerea del volo GE 235 della TransAsia del 4 febbraio 2015, a Taipei-Taiwan- potesse causare la morte di tutti i Passeggeri.
Nel male è andata bene perché l’esperto Pilota, purtroppo deceduto nell’incidente, appena decollato ha dovuto far fronte all’improvviso blocco di un motore (sembra quello sinistro, con l’elica a bandiera) ed è riuscito a salvare più della metà dei Passeggeri.
Analizzando gli ultimi 30 secondi delle sequenze, pubblicate in Internet, del volo appena decollato l’aereo in tre/quattro secondi passa da un assetto di volo normale, ad un impressionante assetto verticale, ovvero con le ali perpendicolari al suolo, andando inizialmente ad impattare leggermente un taxi sulla strada tangenziale di Taipei e finendo il volo nel sottostante fiume della città.
In attesa del risultato delle analisi delle “Scatole nere” e stando alle immagini, si nota che fino a
15/20 secondi prima dell’impatto col suolo l’aereo volava, come detto, in assetto normale con una tendenza di una leggera virata a sinistra (altro elemento che pone per l’ipotesi del blocco del motore sinistro) ed era vicino al sorvolo di un nutrito gruppo di grattacieli abbastanza alti.
Poi nel giro di 3/4 secondi l’aereo accentua una bruschissima virata a sinistra in rapida discesa, rimanendo con le ali in assetto acrobatico perpendicolare al suolo per cui non avendo più portanza con le ali, è conseguentemente aumentata la velocità della caduta.
Data la situazione degli ostacoli dei grattacieli di fronte al Pilota, si può ipotizzare che sia stato costretto ad effettuare la strettissima virata acrobatica a pochi metri dal suolo per evitare i grattacieli.
Il fatto.
Lo scenario orografico/ambientale del disastro fa emergere alcuni elementi comuni con la realtà dell’aeroporto Canova di Treviso:
1- Intensa urbanizzazione ai confini dell’aeroporto;
2- Strada Tangenziale;
3- Il sottostante fiume: il Sile.
L’aeroporto Canova, che ha la pista di volo a confine col Parco del Sile, in realtà ha ulteriori elementi di possibile rischio che potrebbe causare l’avaria di un motore per eventuale ingestione delle molte specie di numerosi volatili (anatre selvatiche, aironi, gabbiani ecc.) che popolano il Parco del Sile, per non citare anche il problema delle fitte nebbie improvvise in prossimità del livello suolo, causate anche dai laghetti situati tra la testata pista 07 e l’abitato di Quinto di Treviso.
Altro rischio è rappresentato dalla presenza dei due grossi distributori di carburante situati a poche centinaio di metri dopo il sorvolo della testata pista 07 (quella all’altezza dell’aerostazione).
Le statistiche dimostrano che gli incidenti aerei sono possibili ovunque, specie quando esistono situazioni ambientali critiche e specifiche come quelle citate oppure in presenza di condizioni meteo molto avverse (intense nebbie e forti temporali) oppure in conseguenza di cause tecniche.
Se l’avaria ad un motore dovesse avvenire con un decollo per pista 25 (direzione da Treviso verso Quinto) ciò potrebbe compromettere l’incolumità degli abitanti di Quinto ed in particolare della scuola, dell’asilo, delle abitazioni e della chiesa visto che sono situate sul prolungamento della pista 25 ed a meno di un km dalla stessa fine pista.
Anche per gli atterraggi strumentali per pista 07( ovvero per la pista opposta) il rischio a Quinto non è impossibile, visto che la zona urbanizzata vicino la chiesa viene sorvolata a circa 60 mt sopra il tetto della chiesa stessa e questo al di là del problema causato dall’assordante rumore degli aerei in atterraggio e decollo che in detta zona supera molto probabilmente il valore dei 55 decibel, che costituiscono il limite massimo consentito nelle ore notturne e il limite massimo di 65 decibel nelle ore diurne.
Sarebbe ora che l’ARPAV installasse alcune centraline per monitorare i valori del rumore proprio nelle zone di maggior rumore e lungo le aree urbane a confino con l’aeroporto.
Meglio. Sarebbe auspicabile che i Politici responsabili di Quinto, di Treviso e Preganziol facessero valere la loro autorità obbligando l’ARPAV ad installare subito le centraline di rilevazione sul rumore aereo e sull’inquinamento dell’aria, incrementato dai residui tossici post combustione.
Ben peggiori potrebbero essere le conseguenze sia se l’avaria motore si verificasse subito dopo il decollo per pista 07 (direzione da Quinto verso Treviso) comportando una brusca virata in caduta verso sinistra, a causa della presenza di varie scuole, asili e l’intensa urbanizzazione del quartiere di San Giuseppe, sia se la traiettoria di volo post decollo dovesse mantenere la stessa prua della pista, che in base alla procedura in vigore prevede il sorvolo della stazione ferroviaria di Treviso.
Se l’avaria del motore, invece, dovesse comportare una traiettoria in caduta verso destra, il volo potrebbe finire la corsa sui 3 quartieri a sud e sud-ovest di Treviso (Sant’Angelo, S. Maria del Sile e San Zeno) oppure potrebbe finire la corsa sui due depositi di carburante presenti sulla Tangenziale di Treviso a poche centinaia di metri dalla fine della pista (lato aerostazione).
E qui che va sottolineato il rischio maggiore dovuto alle “Strette” virate a destra eseguite subito dopo il decollo per pista 07, ancor prima di arrivare sulla verticale della Tangenziale di Treviso.
Per comprendere bene il rischio che si corre in detta circostanza, basta recarsi sui piazzali dei due distributori vicini al Sile in una giornata con vento abbastanza forte che proviene da est ed aspettare il primo sorvolo in piena virata a bassa quota sopra le proprie teste.
Nella personale esperienza quarantennale di controllore di volo-Quadro e successivamente di responsabile della Sicurezza Volo all’aeroporto Marco Polo di Venezia, ho avuto modo di assistere in diretta ad alcuni incidenti aerei, ma ho avuto anche la possibilità di studiare la famosa “Catena degli eventi” che porta dritti all’incidente aereo; è su questa catena che bisogna intervenire, facendo prevenzione delle condizioni che comportano il rischio aereo perché la Sicurezza del Volo è basata sulla prevenzione degli aspetti critici del volo.
Detta in breve, l’aeroporto di Treviso non è stato realizzato per il traffico aereo di tonnellaggio pesante che attualmente opera al Canova con i B 737 e gli Airbus 320 ed è una forzatura inaccettabile far convivere con detti rischi tutti gli abitanti di Quinto di Treviso e di tutta l’area a sud di Treviso, che comprende Frescada, San Trovaso e Dosson di Casier.
Se detti velivoli fossero operati presso l’aeroporto Marco Polo, dove i rischi rispetto a Treviso sono ridottissimi per l’assenza di zone abbastanza urbanizzate nei dintorni dello stesso aeroporto, tutti gli abitanti di Treviso e dintorni potrebbero vivere più tranquilli e con meno smog e rumore prodotto dagli aviogetti.
Il disastro aereo accaduto a Taipei-Taiwan il 4.02.2015. dovrebbe far riflettere bene ed essere di monito ai nostri Responsabili politici locali, prima che sia troppo tardi.
Quanto esposto non è assolutamente dettato dal voler fare del facile allarmismo, ma è dettato da una ponderata riflessione tecnica maturata nei quaranta anni di lavoro nello specifico settore della sicurezza aerea ed è dettato dalla consapevolezza civica di dover spronare i Sindaci cittadini dai rischi citati, finché c’è tempo.
San Trovaso di Preganziol (TV) - 06.02.2015.
Controllore di volo – Quadro : Valdo Tamantini
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