Si è svolto sabato 29 novembre 2014, presso l’auditorium S. Giorgio di
Quinto di Treviso, il convegno sul tema: “Inquinamento aeroportuale,
territorio e salute dei cittadini”.
La dottoressa Antonella Litta,
rappresentante dell’Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde
(International Society of Doctors for the Environment) ha presentato la
relazione su: “Trasporto aereo: impatto atmosferico e impatto acustico
come determinanti di danno ambientale e malattie”.
"Salute e
prevenzione sono valori più importanti dell'ampliamento dello scalo" ha
ribadito la rappresentante dei medici per l'ambiente.
Durante la
relazione sono stati rilevati molti degli effetti sanitari già noti e
generati dal trasporto aereo ovvero: malattie cardiovascolari,
respiratorie, neoplastiche, disturbi della sfera neuro-comportamentale,
disturbi dell'apprendimento e dell'attenzione nei bambini, e una
riduzione della qualità della vita per compromissione della qualità del
sonno a causa delle operazioni aeroportuali svolte nelle ore notturne.
Nelle
considerazioni finali della dottoressa Litta la richiesta perché il
traffico aereo in Italia sia ridotto e razionalizzato in quanto
estremamente inquinante. L'indicazione della necessità, visto
l'esorbitante numero degli aeroporti già presenti sul territorio
italiano, sia di non consentire la realizzazione di nuovi aeroporti, sia
di bloccare i progetti di ampliamento di quelli già esistenti e tra
questi anche quello relativo all’aeroporto di Treviso. Infine la
richiesta che si predisponga quanto prima un piano della mobilità in
Italia che abbia la tutela dell'ambiente e della salute come elementi
cardine.
Si
è svolto sabato 29 novembre 2014, presso l’auditorium S. Giorgio
di Quinto di Treviso, il convegno sul tema: “Inquinamento
aeroportuale, territorio e salute dei cittadini”.
Il
convegno, organizzato dal Comitato per la riduzione dell'impatto
ambientale dell'aeroporto di Treviso, ha visto una numerosissima ed
attenta partecipazione di cittadini, medici, pediatri, giornalisti,
rappresentanti delle istituzioni locali e nazionali, dei sindaci di
Quinto di Treviso e Zero Branco, presente inoltre il Senatore M5S
Gianni Girotto esponenti di molte organizzazioni ambientaliste e
Umberto Lorenzoni presidente provinciale dell’Anpi (Associazione
nazionale partigiani d’Italia) di Treviso.
I
lavori sono stati introdotti dal Presidente del comitato Giulio
Corradetti e moderati dal dottor Giovanni De Luca.
Il
dottor Vincenzo Lombardi foniatra e Maria Grazia Lucchiari per l’Aduc
(Associazione per i diritti degli utenti e dei consumatori) sono
intervenuti in modo specifico rispettivamente in merito alle
problematiche sanitarie derivanti dall’inquinamento acustico e in
merito al quadro legislativo italiano ed europeo relativo alla
qualità dell’aria.
La
dottoressa Antonella Litta, rappresentante dell’Associazione
italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of
Doctors for the Environment) ha presentato la relazione su:
“Trasporto
aereo: impatto atmosferico e impatto acustico come determinanti di
danno ambientale e malattie”.
La
dottoressa Litta ha iniziato il suo intervento con la citazione della
Dichiarazione dei diritti umani, dell’articolo 2 in tema di
prevenzione della Legge n.833 del 23 dicembre 1978 che ha instituito
il Servizio sanitario nazionale e gli articoli della Costituzione
italiana che tutelano l’ambiente e la salute, soffermandosi in
particolare sull’articolo 32 che afferma: ”La Repubblica tutela
la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della
collettività” .
Le
mancate e parziali attuazioni in Italia delle leggi in materia di
protezione e tutela di ambiente e salute e degli articoli della
Costituzione da parte delle istituzioni preposte hanno di fatto
contribuito a generare la grave situazione sanitaria vissuta dalle
popolazioni in termini di malattie cardiovascolari, respiratorie,
cronico-degenerative e neoplastiche.
Nel
corso della sua esposizione la dottoressa Litta ha evidenziato quanto
ormai riconosciuto scientificamente e comprovato in modo
incontrovertibile da decenni di studi e ricerche: ovvero che il
trasporto aereo provoca inquinamento atmosferico, inquinamento
acustico ed elettromagnetico.
La
dottoressa Litta ha evidenziato come il trasporto aereo, incrementato
dai voli low-cost, per lo più al servizio del cosiddetto "turismo
mordi e fuggi", provochi gravissimi danni al clima (per i gas
serra e le polveri generate dai combustibili utilizzati per la
propulsione degli aerei), e come il surriscaldamento climatico e le
sue conseguenze (alluvioni, desertificazioni, cicloni sempre più
violenti, recrudescenze di particolari malattie infettive, riduzione
della disponibilità di acqua potabile, etc.) abbiano ricadute
drammatiche sull'intera umanità ed in particolare sulle popolazioni
più povere del pianeta, quelle che per la stragrande parte non
usufruiscono e non possono usufruire del trasporto aereo ma ne
subiscono le nocive conseguenze e che vengono costrette a forzate
migrazioni sanitarie.
Le
popolazioni che vivono in prossimità di aeroporti, pagano pertanto
in termini di malattie e cause di morte correlate anche a questa
particolare forma d'inquinamento il prezzo più alto di scelte che
hanno spesso messo al primo posto solo il profitto di pochi invece
che la salute dei cittadini.
In
particolare anche negli studi internazionali e nazionali più
recenti e presentati durante la relazione sono stati rilevati molti
degli effetti sanitari già noti e generati dal trasporto aereo
ovvero: malattie cardiovascolari, respiratorie, neoplastiche,
disturbi della sfera neuro-comportamentale, disturbi
dell'apprendimento e dell'attenzione nei bambini, e una riduzione
della qualità della vita per compromissione della qualità del sonno
a causa delle operazioni aeroportuali svolte nelle ore notturne.
La
rappresentante dell'Associazione italiana medici per l'ambiente -
Isde ha concluso il suo intervento ricordando l’esperienza del
comitato Coipiediperterra che a Viterbo si è battuto con successo
contro la realizzazione del mega-aeroporto e con l’appello alle
istituzioni affinché subito siano drasticamente ridotti i voli
sull'aeroporto di Treviso, fino a prospettarne la possibile chiusura
in considerazione della preoccupante e ormai lunga esposizione dei
residenti a molteplici inquinanti ambientali, di cui gran parte
generata proprio dalle attività aeroportuali.
Nelle
considerazioni finali della dottoressa Litta, la richiesta perché il
traffico aereo in Italia come nel mondo sia ridotto e razionalizzato
in quanto estremamente inquinante. L'indicazione della necessità,
visto l'esorbitante numero degli aeroporti già presenti sul
territorio italiano, sia di non consentire la realizzazione di nuovi
aeroporti, sia di bloccare i progetti di ampliamento di quelli già
esistenti e tra questi anche quello relativo all’aeroporto di
Treviso. Infine la richiesta che si predisponga quanto prima un piano
della mobilità in Italia che abbia la tutela dell'ambiente e della
salute come elementi cardine.
Comitato
per la riduzione dell'impatto ambientale dell'aeroporto di Treviso.
Quinto
di Treviso, 03 novembre 2014
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