Fonte: http://sinistrapertreviso.wordpress.com |
La farsa delle dimissioni di Zeno GIULIATO dimostrano come certa sinistra Trevigiana è così malamente caduta in basso!! Un comunista da sempre dichiarato che difende gli interessi, tra l'altro i soli, del finanziere Enrico Marchi, ha del patetico. Oramai lo sanno anche le anatre del Sile che lo sviluppo dell'aerostazione è IMPOSSIBILE. Eppure a Giuliato, essendo stato dentro Aertre, dovrebbe essere soggiunta la voce che l'ampliamento deve essere compatibile con una VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE che il Ministero richiede da oramai più di un decennio. Invece di piangere le disgrazie del “Padrone”, il poeta Giuliato dovrebbe sapere che se vuole l'ampliamento, l'aerostazione si dovrebbe mettere in regola con le direttive di sviluppo che le autorità italiane ed Europee richiedono. Invece no, siamo alle solite: facendosi scudo di un fantomatico sviluppo economico si vuole per l'ennesima volta passare sopra alla salute dei cittadini e alla salvaguardia del territorio!! In un paese realmente civile e sviluppato, il tipo di mentalità
espresso dai vari Giuliato/Marchi andrebbe bollato come anti-sociale, invece c'è ancora chi nella sinistra trevigiana ed anche oltre, sostiene questo tipo di sviluppo pericoloso per la popolazione ed il territorio. Vedere Zeno Giuliato che, chinato, srotola il tappeto rosso alla finanza speculativa, ci fa comprendere a quali livelli di decadenza può arrivare un rappresentante della sinistra trevigiana.
I toni esasperati del Presidente Marchi ci fanno davvero rabbrividire, sembra un bambino che dopo essersi finito un barattolo intero di marmellata, piange e fa i capricci per averne un altro. Eppure uno come lui, convinto da sempre che la speculazione è un bene per tutti, oltre ad esibire l'ammontare dei Capitali, speriamo che abbia capito che lo sviluppo economico è regolato da leggi e dal rispetto di esse.
Siamo convinti che il Carissimo Marchi, abbia bisogno di una vera lezione di “etica della democrazia” perché crediamo che non abbia ancora capito che vicino al suo aeroporto ci abitano degli esseri umani. Persone che devono essere rispettate, che hanno gli stessi suoi diritti e doveri. Insomma troviamo semplicemente sconvolgente constatare che il Sig. Marchi non sappia che persone e territori sono tutelati da leggi nazionali ed europee e che lo sviluppo economico deve essere compatibile con tali regole.
Egregio Sig. Marchi sono 12 anni che le autorità richiedono a lei e alle sue aziende dati sufficienti per constatare lo stato dell'impatto acustico ed ambientale del Canova, perché si ostina a non produrli? Lo faccia, anzi abbia il coraggio di dimostrare senso di responsabilità verso il prossimo, rispetto per l'ambiente dove anche lei vive e non vediamo perché il suo ampliamento non dovrebbe essere autorizzato. La invitiamo a casa nostra e di tutti i soci del Comitato a fare i rilevamenti fonometrici ed atmosferici. Venga con la strumentazione, le offriremo anche un buon pasto e un bicchiere, noi abbiamo il senso dell'ospitalità e del rispetto. Perlomeno si accorgerà in che condizioni abbiamo vissuto per anni, qui, sotto le “sue” rotte.
Sono anni che il Ministero le chiede di tirar fuori i soldi per le mitigazioni acustiche ed ambientali, a conti stimati crediamo che con 20/25 milioni se la caverà ma è ora che questa storia delle speculazioni mediatiche che lei continua a fare debbano una volta per tutte finire. SE VUOLE L'AMPLIAMENTO INIZI (in concerto con gli enti pubblici) L'ITER DI MONITORAGGI E MITIGAZIONI PREDISPOSTO DALLE COMMISSIONI TECNICHE VIA del Ministero dell’ambiente ALTRIMENTI SI ASSOGGETTI ALL'IDEA DI AVERE A TREVISO NON PIU' CHE UN CITY AIRPORT. Se poi vuole CHIUDERE IL CANOVA NON LA TRATTENIAMO DI SICURO, SI ACCOMODI.
Quello di appellarsi al sindaco Manildo per l'ampliamento dell'aeroporto è patetico e lesivo per chi ancora pensa che nella sua mente viva un minimo di ragionevolezza. Lei sa perfettamente chi sono le autorità predisposte alle autorizzazioni per l'ampliamento, Ministero Ambiente ed ENAC, invece piange chiedendo aiuto alla politica, tra l'altro un mestiere che lei conosce molto bene visto quello che hanno permesso le precedenti amministrazioni in quanto ad ampliamento. Enrico Marchi deve capire che la musica è cambiata e che se non si eseguono le direttive del Ministero l'altra strada sono i Tribunali.
Vorremmo fare un'ultima precisazione sulle sue continue minacce di ABBANDONRE IL CANOVA. Non inizi, lei ed i suoi scagnozzi, a dare la colpa al Comitato. Sono anni che tentiamo di dire a lei e alle Autorità locali che un progetto pensato come il vostro era praticamente impossibile farlo entrare in uno spazio territorialmente compromesso come il nostro. Come ha sempre detto il presidente di Italia Nostra Treviso, Romeo Scarpa: “Non si può pretendere di far crescere un albero di baobab dentro ad un vaso di fiori”. Le colpe le dovrebbe ricercare in questa poca consapevolezza sua e delle autorità regionali, provinciali e comunali che tra l'altro non hanno saputo neanche valutare un'area come l'aeroporto di Istrana quale possibile alternativa, se un ampliamento per forza doveva essere fatto. Con un sedime aeroportuale doppio di quello di Treviso, le testate della pista sgombere da ostacoli (anche più lunga di 600 mt.) e servito da due linee ferroviarie che modernizzate diventerebbero veloci metropolitane di superficie collegate a Treviso, Venezia, Padova, Cittadella, Castelfranco, Montebelluna, Feltre, Belluno, ecc., il sistema aeroportuale Venezia/Istrana sarebbe potuto diventare uno dei sistemi intermodali più importanti d'Italia e d'Europa. Un modello, dove le infrastrutture si sarebbero sapute sposare con le esigenze del territorio. Invece Lei assieme a Zaia, Muraro, Gentilini, Sacconi & Co. avete voluto insistere su un'idea di cambiamento/stravolgimento del territorio degno di un paese del terzo mondo ed ora vi trovate con “un aeroporto” di problemi! Noi non centriamo, ci siamo difesi da cittadini consapevoli, voi eravate e siete le Autorità, vostre le responsabilità.
espresso dai vari Giuliato/Marchi andrebbe bollato come anti-sociale, invece c'è ancora chi nella sinistra trevigiana ed anche oltre, sostiene questo tipo di sviluppo pericoloso per la popolazione ed il territorio. Vedere Zeno Giuliato che, chinato, srotola il tappeto rosso alla finanza speculativa, ci fa comprendere a quali livelli di decadenza può arrivare un rappresentante della sinistra trevigiana.
I toni esasperati del Presidente Marchi ci fanno davvero rabbrividire, sembra un bambino che dopo essersi finito un barattolo intero di marmellata, piange e fa i capricci per averne un altro. Eppure uno come lui, convinto da sempre che la speculazione è un bene per tutti, oltre ad esibire l'ammontare dei Capitali, speriamo che abbia capito che lo sviluppo economico è regolato da leggi e dal rispetto di esse.
Siamo convinti che il Carissimo Marchi, abbia bisogno di una vera lezione di “etica della democrazia” perché crediamo che non abbia ancora capito che vicino al suo aeroporto ci abitano degli esseri umani. Persone che devono essere rispettate, che hanno gli stessi suoi diritti e doveri. Insomma troviamo semplicemente sconvolgente constatare che il Sig. Marchi non sappia che persone e territori sono tutelati da leggi nazionali ed europee e che lo sviluppo economico deve essere compatibile con tali regole.
Egregio Sig. Marchi sono 12 anni che le autorità richiedono a lei e alle sue aziende dati sufficienti per constatare lo stato dell'impatto acustico ed ambientale del Canova, perché si ostina a non produrli? Lo faccia, anzi abbia il coraggio di dimostrare senso di responsabilità verso il prossimo, rispetto per l'ambiente dove anche lei vive e non vediamo perché il suo ampliamento non dovrebbe essere autorizzato. La invitiamo a casa nostra e di tutti i soci del Comitato a fare i rilevamenti fonometrici ed atmosferici. Venga con la strumentazione, le offriremo anche un buon pasto e un bicchiere, noi abbiamo il senso dell'ospitalità e del rispetto. Perlomeno si accorgerà in che condizioni abbiamo vissuto per anni, qui, sotto le “sue” rotte.
Sono anni che il Ministero le chiede di tirar fuori i soldi per le mitigazioni acustiche ed ambientali, a conti stimati crediamo che con 20/25 milioni se la caverà ma è ora che questa storia delle speculazioni mediatiche che lei continua a fare debbano una volta per tutte finire. SE VUOLE L'AMPLIAMENTO INIZI (in concerto con gli enti pubblici) L'ITER DI MONITORAGGI E MITIGAZIONI PREDISPOSTO DALLE COMMISSIONI TECNICHE VIA del Ministero dell’ambiente ALTRIMENTI SI ASSOGGETTI ALL'IDEA DI AVERE A TREVISO NON PIU' CHE UN CITY AIRPORT. Se poi vuole CHIUDERE IL CANOVA NON LA TRATTENIAMO DI SICURO, SI ACCOMODI.
Quello di appellarsi al sindaco Manildo per l'ampliamento dell'aeroporto è patetico e lesivo per chi ancora pensa che nella sua mente viva un minimo di ragionevolezza. Lei sa perfettamente chi sono le autorità predisposte alle autorizzazioni per l'ampliamento, Ministero Ambiente ed ENAC, invece piange chiedendo aiuto alla politica, tra l'altro un mestiere che lei conosce molto bene visto quello che hanno permesso le precedenti amministrazioni in quanto ad ampliamento. Enrico Marchi deve capire che la musica è cambiata e che se non si eseguono le direttive del Ministero l'altra strada sono i Tribunali.
Vorremmo fare un'ultima precisazione sulle sue continue minacce di ABBANDONRE IL CANOVA. Non inizi, lei ed i suoi scagnozzi, a dare la colpa al Comitato. Sono anni che tentiamo di dire a lei e alle Autorità locali che un progetto pensato come il vostro era praticamente impossibile farlo entrare in uno spazio territorialmente compromesso come il nostro. Come ha sempre detto il presidente di Italia Nostra Treviso, Romeo Scarpa: “Non si può pretendere di far crescere un albero di baobab dentro ad un vaso di fiori”. Le colpe le dovrebbe ricercare in questa poca consapevolezza sua e delle autorità regionali, provinciali e comunali che tra l'altro non hanno saputo neanche valutare un'area come l'aeroporto di Istrana quale possibile alternativa, se un ampliamento per forza doveva essere fatto. Con un sedime aeroportuale doppio di quello di Treviso, le testate della pista sgombere da ostacoli (anche più lunga di 600 mt.) e servito da due linee ferroviarie che modernizzate diventerebbero veloci metropolitane di superficie collegate a Treviso, Venezia, Padova, Cittadella, Castelfranco, Montebelluna, Feltre, Belluno, ecc., il sistema aeroportuale Venezia/Istrana sarebbe potuto diventare uno dei sistemi intermodali più importanti d'Italia e d'Europa. Un modello, dove le infrastrutture si sarebbero sapute sposare con le esigenze del territorio. Invece Lei assieme a Zaia, Muraro, Gentilini, Sacconi & Co. avete voluto insistere su un'idea di cambiamento/stravolgimento del territorio degno di un paese del terzo mondo ed ora vi trovate con “un aeroporto” di problemi! Noi non centriamo, ci siamo difesi da cittadini consapevoli, voi eravate e siete le Autorità, vostre le responsabilità.
P.S. Un consiglio: sig. Marchi, non continui a dichiarare che vuole chiudere il Canova perché se va sulle orecchie di qualche investitore, in Borsa è facile trovarsi la saponetta sotto i piedi ed andare gambe all'aria!
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