Il
9 marzo 2014 i giornali riportavano la sentenza CTVIA di Roma che
condannava definitivamente il folle progetto di ampliamento
dell'aeroporto di Treviso. Su 50 commissari solo uno 1 ha votato
favorevole. Ci siamo divertiti in queste settimane a dirle tutte su
quel Commissario rimasto fedele all'ampliamento che, guarda caso, era
quello designato dalla Regione Veneto. Abbiamo constatato, ancora una
volta, quale è stato per più di un decennio uno dei maggiori
colpevoli del disastro programmatico, progettuale ed ambientale di
una infrastruttura considerata strategica per il territorio come il
Canova di Treviso. Ma l'ente del presidente Zaia non è l'unico
sponsor storico del progetto ampliamento, vanno ricordati tutti: il
Presidente della provincia Muraro, gli ex Sindaci di leghisti Gobbo e
Gentilini. Fino a tre anni fa anche Dal Zilio sindaco di Quinto era
allineato ai suoi colleghi di partito, poi ha cambiato
improvvisamente idea e si è messo dalla parte del NO, dopo che il
comitato lo aveva accusato di non aver fatto nulla per contrastare
l'ampliamento. Opportunismo politico, staremo a vedere anche perchè
a Quinto la politica, nonostante sia la zona più colpita dai disagi,
si è sempre comportata a parole in un modo nei fatti in un altro.
Ma
le istituzioni, anche quelle di nomina non direttamente politica
hanno sempre sostenuto l'ampliamento senza mai ascoltare le ragioni
del Comitato: Ricordiamo l'ex direttore ENAC (aeroporti nord est)
Valerio Bonato, l'ex prefetto di Treviso, Adinolfi, l'ex capo della
procura di Treviso Fojadelli, oggi passato alla politica, quello che
non volle rispettare una ordinanza del TAR Veneto, che nel 2011
chiedeva la chiusura dei cantieri, mentre lui replicava: “non
ci sono i termini per farlo”.
Riteniamo
inoltre che una forte responsabilità l'abbia l'ENAC ente pubblico
che ha come compito quello di controllare, verificare e redigere in
maniera appropriata i piani di sviluppo aeroportuale. Aver presentato
una SIA di un Master Pan con tutte quelle anomalie dopo che la
procedura della VIA era stata bocciata ripetutamente negli anni
precedenti è un errore difficilmente da perdonare.
Tutti
contro il Comitato di Cittadini, che in questi anni avvalendosi della
sola richiesta che fossero applicate le leggi che sanciscono la
tutela della salute e la salvaguardia dell'ambiente, hanno difeso la
legalità. Il nostro non è un attacco alle Istituzioni che
rispettiamo (ricordiamo l'estrema correttezza del Sindaco Mirco
Feston di Zero) ma contestiamo l'oscuro modo di rappresentarle: era
un progetto insostenibile e c'erano tutti gli ingredienti per
accorgersene. Dopo il
pronunciamento Ministeriale, siamo passati, a nostra insaputa,
insieme a tutte la associazioni che ci hanno sostenuto, da terroristi
irresponsabili, ad unici soggetti a cui la Commissione stessa
ha dato ragione, il che la dice lunga sulle responsabilità delle
istituzioni pubbliche che ora giacciono mute e assenti sedute sulle
loro poltrone. Il nostro auspicio è che ci sia un impegno congiunto
per risanare una situazione degenerata negli anni e che ha bisogno di
un cambiamento di comportamento delle istituzioni. Siamo ancora in
attesa e l'immobilismo non è mai un buon segno.
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