Sono vari giorni che sui giornali
escono notizie sul futuro dell'aeroporto Canova, sulla concessione quarantennale, sul nuovo
assetto societario della SAVE, sull'ampliamento. Molti cantano vittoria, da
Zaia a Marchi, per le prospettive future. Capiamo le esternazioni di Marchi secondo
cui dopo un periodo di stress finanziario sono arrivati gli americani a dargli
una mano, ma l'esultanza di Zaia governatore della Regione Veneto non si
capisce e non si comprende. Perché un'autorità pubblica dovrebbe esultare per
la situazione dei suoi aeroporti con il calo dei voli dovuti alla crisi
economica o con una società ora controllata da una delle più discusse banche
d'affari americane?
Andiamo per ordine: è
mistificatorio e improprio dire che con la concessione si possa partire con il
PSA piano di sviluppo aeroportuale del Canova se ancora mancano le
autorizzazioni di Valutazione Ambientale del Ministro dell'Ambiente. Questa non
è sicuramente una formalità e Zaia che è un rappresentante pubblico lo dovrebbe
sapere: la VIA dà le risposte ai quesiti che da anni molti cittadini e
associazioni richiedono. Purtroppo è risaputo che il Governatore del Veneto
parla di difesa del territorio e della gente veneta e poi fa una politica di
cementificazione sfrenata del territorio senza preoccuparsi troppo dell'aumento
dell'inquinamento, prima causa di morte in Veneto. Un esempio della sua
politica sul territorio è la storia dell'azienda Mestrinaro di Zero Branco dove
si stoccavano materiali inerti altamente tossici e situato in una zona agricola
protetta da IGP: durante il suo mandato la Commissione VIA Regionale ha dato
parere positivo alla Valutazione del Progetto per ben due volte sempre
boccciata con provvedimento del Consiglio di Stato . Poi lo scandalo Mestrinaro
è scoppiato con le inchieste giudiziarie e lui con “indifferenza regale” si è
difeso dicendo che non è lui a stare in Commissione come dire non sono io a
decidere sulle sorti del territorio. I cittadini di Zero Branco hanno capito le
ambiguità politiche di Zaia e della Lega e non li votano più. Stesse ambiguità
che hanno espresso in questi giorni ed in altre occasioni nei confronti dello
scalo trevigiano.
Come va interpretato politicamente
l'atteggiamento di Zaia che spinge per l'ampliamento e del suo compare di
partito il Sindaco di Quinto Dal Zilio che invece “sembra” lottare come un
leone padano contro lo stesso
ampliamento del Canova? Mentre uno
strombazza proclami dicendo che: “con
l’ottenimento della concessione da parte di Enac sarà ora possibile alla
società di gestione sviluppare quegli opportuni investimenti che lo
trasformeranno in uno scalo ancora più moderno, per operare da un lato in
stretta sinergia con Venezia, dall’altro di sviluppare sul territorio di
vocazione traffico commerciale e turistico”, il sindaco Dal Zilio presenta
un conto a Aertre di 12 milioni di euro di mitigazioni, contesta il PSA
mettendone in discussione sicurezza, impatti ambientali e economici sul
territorio e sulla popolazione. Qualcuno potrebbe definire questa distanza di
opinione “contraddizione politica” ma non lo è. Va definita ambiguità, falsità,
ipocrisia politica di un partito che negli anni ha illuso i veneti di difendere
il territorio mentre lo distruggevano cementificando, autorizzando cave e escavazioni inutili,
facendo espropri per opere infrastrutturali spesso inutili. Sono dei
doppiogiochisti per interessi politici e su questo hanno le idee chiare altrimenti uno dei due
sarebbe già uscito dal partito.
Per l'aeroporto Canova non è una
cosa di oggi, sono anni che approfittano dell'ingenuità della gente, ricordiamo
noi che mentre Gentilini e Gobbo inneggiavano da Treviso all'ampliamento,
Pettenà e Dozzo abbonivano con proclami anti ampliamento.
Di mezzo a questa farsa politica
però ci sono decine di migliaia di Quintini e Trevigiani che vivono in mezzo a
emissioni tossico nocive prodotte dai rumori e dalle polveri in atmosfera, al
traffico stradale congestionato ad ogni aereo che sale o scende, ai tetti
divelti e alle crepe sui muri, alla paura concreta che ci cada un aereo in
casa. Non sono lamentele ma la richiesta del diritto alla tutela e alla
salvaguardia di persone e ambiente, diritti oltretutto sanciti da numerose
leggi nazionali ed europee che qui a
Treviso purtroppo fanno fatica ad essere applicate. Ci piacerebbe avere un
giudizio sull'operato di Zaia da un qualsiasi altro amministratore locale europeo
in materia di mobilità aeroportuale. Come farà a giustificare che nello spazio
di 150 km ha ben tre aeroporti quando le direttive europee ne prevedono uno
ogni 300, collegati anche con un sistema ferroviario che prevevde metropolitane?
La modernizzazione che lui propone è acqua fresca venduta bene! Ricordiamo che nel 2009 lo slogan con cui il
Sindaco Dal Zilio si presentò alle elezioni era: “E' ora di cambiare!”;
oggi invece bisognerà dire ai cittadini di Quinto: “E' ora di cambiarLO!”
Non la smettono mai di sorprendere: con una mano predicano la rivolta
scissionista da “Roma ladrona” con l’altra pronti a bussare proni alle porte
dei Ministeri, del Governo, degli enti centrali tipo ENEC per far pressione sul
rilascio di concessioni e autorizzazioni che il più delle volte sanciscono la
distruzione e la devastazione del Veneto e di chi ci vive. Questa è la Lega.
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