Qui sotto un ulteriore contibuto del Comitato allo sviluppo del documento preliminare del P.A.T., Piano di Assetto del Territorio. Questo documento è stato inoltrato alle autorità che dovranno eseguire il documento finale
Aeroporto
Canova
Nel
Documento Preliminare al Piano di Assetto del Territorio a pag. 39 è
scritto: “Il PAT
dovrà tenere in debita considerazione il Piano di sviluppo dell’area
Aeroporto e la domanda di adeguati e conseguenti servizi che detto
sviluppo comporterà”.
Affermazione
la cui perentorietà è del tutto in contrasto con l'attuale
situazione di fatto.
Come
è possibile dare per scontato il realizzarsi del Piano di Sviluppo
Aeroportuale (d'ora in poi PSA) quando è ancora nelle more del
procedimento di Valutazione d'Impatto Ambientale? Quando ancora la
Commissione regionale VIA non è giunta all'espressione di un parere
endoprocedimentale?
Si
riporta quanto espresso dall'Ufficio per i procedimenti VIA Settore
Ecologia e Ambiente della Provincia di Treviso (protocollo 51178/2012
del 09.05.2012):
“Con
nota n. 30358 del 08.03.2012 (prot. Prov. n. 28545 del 09.03.2012)
l'ENAC ha depositato l'istanza per l'acquisizione del giudizio di
compatibilità ambientale del Piano di Sviluppo Aeroportuale
(2011-2030) relativo all'Aeroporto di Treviso “Antonio Canova”.
Con
successiva nota n. 41426 del 30.03.2012 la stessa Enac ha
individuato, ai sensi del comma 2 dell'art. 23 del D.Lgs. 152/06, gli
enti interessati al rilascio di autorizzazioni, intese, concessioni,
licenze, pareri, nulla osta e assensi, pur
senza specificare quali,
tra i quali compare la Provincia di Treviso.
Da
una prima valutazione degli elaborati trasmessi e tenuto conto delle
competenze del Settore Ecologia e Ambiente in forza della specifica
normativa statale e regionale a riguardo, si rileva che il progetto
in esame non ha i contenuti tecnici necessari al rilascio di alcuna
autorizzazione da parte degli scriventi uffici, che non vada oltre a
un generale parere di massima sull'ampliamento dell'aeroporto, per il
quale questa Amministrazione si riserva di esprimersi in seno alla
Commissione regionale VIA che formerà, in accordo con l'art.22 della
L.R. n. 10/99, il parere della Regione stessa da rendere in ossequio
al comma 2 dell'art. 25 del D.Lgs. n. 152/06.
Tanto
si comunica ai sensi dell'art. 25, comma 3, del D.Lgs. n. 152/06”.
Si
pone all'attenta considerazione anche quanto recentemente disposto
dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare:
con nota del 24/09/2012 prot. DVA-2012_0022818 è stata accolta la
proroga di 60 giorni per la consegna delle integrazioni.
Integrazioni
che, oltre a testimoniare come la documentazione presentata in prima
istanza fosse carente, si presume siano corpose e/o non facili da
produrre in considerazione della proroga concessa al proponente.
Si
evidenzia come l'approccio del PAT nei confronti del tema aeroporto,
oltre quindi a dare per certo un fatto non certo, presenta un
orientamento totalmente rivolto a considerare solo gli aspetti
infrastrutturali e viabilistici non ponderando, gravemente, gli
aspetti di valenza superiore quali l'ambientale e paesaggistico
collegati al PSA.
Aspetti
che devono essere inclusi ed esaminati nella Valutazione Ambientale
Strategica al PAT al fine di stabilire la sostenibilità o meno del
PSA.
In
tal senso si riportano gli ultimi dati forniti da Arpav in merito
alla qualità dell'aria nell'intorno aeroportuale.
Dal
24/02/2012 al 09/04/2012 il PM10 (media di periodo) rilevato in Via
Nogarè a Quinto di Treviso (background urbano) è risultato essere
pari a 58 μg/m³
(il limite medio annuale è fissato a 40 μg/m³) mentre i giorni di
sforamento del valore limite giornaliero di 50 μg/m³ previsto dal
D.Lgs. 155/2010 sono stati 26 su 46 (si ricorda che il numero di
giorni massimo di sforamento consentiti in un anno è pari a 35);
nello stesso periodo la centralina fissa posta in Via Lancieri di
Novara a Treviso (background urbano) ha registrato rispettivamente
una media pari a 50 μg/m³ e 18 giorni di superamento.
Le
concentrazioni degli IPA determinati su alcuni campioni di PM10
prelevati nei due siti di monitoraggio (Quinto di Treviso, Via Nogarè
e Treviso, Via Lancieri di Novara) all'interno del periodo temporale
sopra indicato risultano essere superiori presso il sito di Quinto di
Treviso. In particolare per quanto riguarda il benzo(a)pirene la
media è risultata essere pari a 2.6
ng/m³ contro 1.5 ng/m³ registrata a Treviso.
Sono
dati che devono essere valutati come dei seri campanelli d'allarme.
Infatti è altamente preoccupante constatare come nel periodo
d'indagine il sito di Via Nogarè registra valori, di due tra i più
importanti inquinanti, superiori al sito di Via Lancieri di Novara,
quest'ultimo si precisa posizionato a 3 km di distanza e sopravvento
rispetto all'aeroporto, quindi non interessato alle emissioni
aeroportuali ma già a sua volta caratterizzato da una pessima
qualità dell'aria.
Si
ricorda infatti che presso la stazione di Treviso nell’anno 2011
(dati Arpav) per il PM10 è stato superato il valore limite della
media annuale di 40 μg/m³ raggiungendo il valore pari a 43 μg/m³
ed è stato superato per 102 volte il valore limite giornaliero che
secondo il D.Lgs. 155/2010 non deve essere superato per più di 35
volte l'anno; nell’anno 2011 il valore obiettivo (media annuale) di
1.0 ng/m³ per il benzo(a)pirene fissato dal D.Lgs. 155/2010 è stato
superato presso la stazione fissa di Treviso con un dato pari a 1.9
ng/m³.
Si
chiede agli Enti competenti, tra i quali rientra anche il Comune di
Treviso, di attivarsi perché Arpav attui un monitoraggio degli
inquinanti atmosferici nell'intorno aeroportuale in modo da
rispettare quanto previsto dal D.Lgs. 155/2010 e superare quanto
dichiarato nello stesso rapporto Arpav: “Si premette che i limiti
di concentrazione in aria per gli inquinanti previsti dalla normativa
si riferiscono principalmente allo stato di qualità dell’aria
monitorato con stazioni fisse rispondenti a precisi criteri di
posizionamento e numero minimo di dati raccolti. Nel presente caso la
valutazione è riferita a un monitoraggio di breve periodo effettuato
con campionatori rilocabili e campionatori passivi che non garantisce
le stesse condizioni di rappresentatività temporale (numero di
campioni raccolti) previste dalla normativa vigente.
Per
quanto detto, la valutazione del rispetto dei limiti stabiliti dalla
normativa per i dati ambientali rilevati nei siti monitorati in
prossimità dell’Aeroporto Canova deve essere considerata, in
particolare per i limiti a lungo termine, con valore indicativo”.
Nell'analisi
dell'atmosfera dell'intorno aeroportuale altra consistente lacuna
sono i mancati rilevamenti del PM2.5 ed ozono, altri inquinanti
presenti nell'area oltre i limiti consentiti.
Detto
questo appare evidente come la pessima qualità dell'aria che
caratterizza l'area imponga il massimo impegno delle istituzioni per
evitare qualsiasi ulteriore aggiunta di inquinanti e anzi una loro
riduzione. Un aumento dei voli sullo scalo “Canova” oltre il
limite annuo imposto di 16.300 movimenti, limite sistematicamente
violato, costituisce una seria minaccia alla salute pubblica.
Da
ultimo ma non di minore importanza si vuole porre l'attenzione su un
fatto che nel caso fosse autorizzato è in contrasto con tutti i
principi di tutela ambientale e paesaggistica inseriti anche nel PAT
preliminare; ci si riferisce al pesante intervento di tagli e
capitozzature della vegetazione nell'intorno aeroportuale
recentemente richiesto dal gestore aeroportuale.
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