Questo è l'intervento che il Comitato ha fatto per far conoscere al Prof. Paolo Maddalena, emerito Vice Presidente della Corte Costituzionale, la situazione della querelle giudiziaria tra noi e le autorità che sostengono l'ampliamneto dell'Aeroporto A. Canova.
Il Comitato è nato per
dare un contributo allo sviluppo sostenibile del territorio e
salvaguardare, diritti, salute e beni di migliaia di persone che
vivono nei dintorni aeroportuali. L'aeroporto civile di Treviso è
una grande struttura gestita da una società privata che in questi
ultimi 10 anni ha avuto una crescita molto sostenuta delle attività:
voli aumentati del 286%, passeggeri del 775%.
Scalo mai adeguato a
quelle che sono le prescrizioni di legge sugli impatti ambientali e
sociali sul territorio, difatti non mai ottenuto una V.I.A.
Valutazione di Impatto Ambientale dal Ministero
dell'Ambiente. Lo
stesso Ministero richiede dal 1999 la documentazione alla società
di gestione AerTre oggi controllata da SAVE spa, senza mai aver
ottenuto un'autorizzazione. Anzi nel maggio 2007 la commissione VIA
del Ministero dell'Ambiente emette un parere negativo sulla
documentazione presentata che inponeva tra l'altro un limite
cautelativo dei voli a 16.300 anno. Limite mai rispettato e mai fatto
rispettare dalle autorità competenti. Sarebbe continuato così, come
se le leggi recepite dallo Stato in materia di sviluppo sostenibile
non esistessero per Treviso se il Comitato, non avesse incominciato a
chiedere alle autorità l'applicazione della legge attraverso un
ricorso al TAR.
Un po' di storia:
nell'ottobre 2010 ENAC l'Ente Naziomale dell'Aviazione Civile e
SAVE/AERTRE annunciano congiuntamente alla stampa un piano di
investimento da 130 milioni di euro sull'aeroporto di Treviso dove
erano specificati anche gli interventi più importanti di questo
progetto: Ampliamento della pista e delle infrastrutture di volo,
ulteriori parchrggi altre opere.
Nel febbraio 2011 ENAC
per conto di SAVE presenta parte di questi stessi progetti per un
ammontare di 18 milioni al Ministero dell'Ambiente per ottenere una
parere favorevole all'esclusione della V.I.A. Il Comitato fece delle
osservazioni a questo procedimento ma la Commissione Ministeriale,
non le prese in considerazione e concesse all'aeroporto l'esclusione
della Valutazione ribadendo comunque il limite dei 16.300 voli/anno.
I lavori iniziarono il 1 giugno 2011.
Convinti che quei lavori
erano sfaccitamente facenti parte di un progetto più ampio che aveva
come obbiettivo un mega ampliamento, in luglio dello stesso anno il
Comitato deposita un ricorso al TAR di Venezia contro ENAC e
Ministero dell'Ambiente. Il 20 settembre i giudici del TAR emettono
una ordinanza che a noi è sembrata inevitabile: la sospensione dei
lavori. Atto dovuto in quanto né Ministero né ENAC si erano
presentati all'udienza per difendere quel progetto.
Ma qui succede
l'inverosimile: mentre il Comitato veniva minacciato e accusato di
voler bloccare un progetto indispensabile per lo sviluppo economico
del territorio e le Giunte di Comune e Provincia di TV, davano
mandato ai propri avvocati di denunciare il Comitato ed il suo
Presidente, non ci fu nessuna autorità che diede atto all'esecuzione
dell'ordinanza emessa dal tribunale amministrativo. Presentammo
persino una denuncia al tribunale di Treviso per farla rispettare ma
l'ex Procuratore Fojadelli disse pubblicamente: “non ci sono i
termini per chiudere i cantieri”. Si, avevamo capito che si stava
facendo di tutto per prendere tempo perchè intanto la controparte,
aveva presentato un ricorso d'urgenza al Consiglio di Stato però
bocciato in prima istanza e poi accolto a quasi un mese
dall'ordinanza Veneziana con le seguenti motivazioni: in
ispecie alla luce della prescrizione, contenuta nel gravato
provvedimento, secondo cui
cui
“il
numero totale annuo di movimenti dei veicoli dallo scalo non dovrà
subire aumenti rispetto al numero attualmente autorizzato”,
… ritenuta
altresì, sulla base di una valutazione comparativa degli interessi
in gioco … e
in considerazione dello stato di avanzamento dei lavori,
E' vero che il PM
Fojadelli se ne poteva fregare di pronunciarsi perchè stava per
andare in pensione e si preparava dopo pochi mesi ad entrare in
politica. E' pur vero che Comune e Provincia di Treviso, essendo soci
di minoranza di SAVE spa potevano mettersi contro a centinaia di
cittadini che loro stessi rappresentano, ma quello che non abbiamo
mai capito è perchè il Prefetto Adinolfi, che a Treviso rappresenta
lo Stato, in quei giorni di caccia ai componenti del Comitato rei di
aver chiesto l'applicazione della legge, convocò tutte le autorità
e le parti in causa, perfino il banchiere Enrico Marchi, Presidente
di SAVE spa ma si dimenticò di chiedere, (dire di voler essere stati
convocati sembrerebbe eccessivo) quali erano le ragioni per cui circa
600 cittadini avessero fatto ricoso al Tar. Poi, due mesi dopo la
sentenza del Consiglio di Stato quando leggemmo sui giornali che la
SAVE di E. Marchi aveva sponsorizzato e pagato le spese della
tradizionale festa di Fine Anno organizzata dalla Prefettura e i soci
del Comitato mi telefonvano arrabbiati, fai fatica a dirgli che
devono aver fiducia nelle istituzioni!! Si è vero saranno stati due
panini e un po' di prosecco dati in omaggio alla Prefettura ma in una
situazione così delicata credo che le istituzioni debbano dare
pubblicamente esempio di superpartes pena la sfiducia dei cittadini.
Come ci rimani male
quando dopo aver presentato ulteriore documentazione richiestaci dal
TAR, l'udienza viene ulteriormente rimandata e nel contempo compare
ENAC che deposita alla Commissione VIA del Ministero dell'Ambiente un
SIA studio di impatto ambientale per un Master Plan di 130 milioni
che prevede tra l'altro gli stessi lavori di ampliamento da noi
denunciati in Tribunale e come noi avevamo sempre sostenuto
Uno ci rimane male perchè
Enac che è ente dello Stato Italiano, quando dei semplici cittadini
gli chiedono di applicare le normative di legge DICE DI NO ma poi, a
pochi mesi di distanza, ripresenta gli stessi progetti già giudicati
con una esclusione della valutazione dallo stesso Ministero (altro
organismo dello Stato). L'assurdo sta che il Ministero dell'Ambiente
si dovrebbe pronunciare ancora una volta sugli stessi lavori facenti
parte di un progetto di ampliamnento generale come da noi sostenuto
al TAR. Ti riempi di sospetti e di paure, e pensi che per la
giustizia non conti niente, sapendo che quegli stessi enti che sei
stato costretto a denunciare e che dovrebero rappresentarti, si
trovano a giudicare un progetto che se avrà parere positivo
scagionerà loro stessi. Il 27 di giugno il TAR ha concluso le
udienze preliminairi ora manca solo la sentenza che noi speriamo
venga a breve termine e sopratutto prima della nuovo parere sul
Master Plan della Commissione VIA del Ministero.
A tal proposito le
vorremmo fare una domanda: premesso che noi abbiamo fiducia nelle
istituzioni ma visto che secondo le nostre previsioni calcolando il
consistente traffico aereo DA GENNAIO AD OGGI, il limite imposto dal
Ministero e ribadito dal Consiglio di Stato di 16.300 voli verrà per
l'ennesima volta superato entro e non oltre la fine di settembre,
secondo lei dovremmo rivolgerci al tribunale penale denunciando la
società di Gestione oppure ci conviene direttamente occupare la
pista o l'aeroporto? Ci scusi la provocazione, ma per far rispettare
questo limite cautelativo posto per salvaguardare la nostra salute e
la nostra incolumità ci conviene surclassare la legge come fanno
oggi in molti così da dimostrare all'opinione pubblica che
l'ambiente, il territorio e le persone che ci vivono contano quanto
gli interessi di una società per azioni? Grazie.
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