Continuiamo con la pubblicazione delle osservazioni fatte al Ministero dell'Ambiente riguardanti la Valutazione dell'Impatto Ambientale dell'aeroporto Canova. Queste osservazioni riguardanti l'impatto acustico, sono state redatte per il Comitato dal Generale Alvaro Ferrante che noi tutti ringraziamo.
OGGETTO: Osservazioni
allo S.I.A. della V.I.A. del Master
Plan dell’Aeroporto “Antonio Canova”
di Treviso, Sezione C – Quadro di riferimento
ambientale C 6 Rumore C 6.2
Fonti informative (pag. 183)
Il Piano di
Classificazione acustica del Comune di Treviso, approvato il 16
giugno 2001, non riporta ancora la prescritta zonizzazione acustica
di interesse aeroportuale come già sollecitato dal Ministero
dell’Ambiente con il parere del 14 maggio 2007 e ribadito dallo
stesso Ente nel parere n. 698 del 15 aprile 2011.
C 6.3.1.2 Gestione e
pianificazione del territorio (pag. 185)
La mancanza in Treviso
della zonizzazione acustica di interesse aeroportuale è stata causa
di un non idoneo sviluppo a carattere residenziale che ha visto
sorgere, negli anni tra il 2005 e il 2009 in un’area costeggiante
la riva destra del Sile (circoscrizione di S.Angelo), un gran numero
di edifici con centinaia di appartamenti posti di fronte
all’aerostazione ed a circa 300 metri dalla pista.
C 6.3.1.3 Procedure
di abbattimento del rumore (pag. 185)
L’assenza di qualsiasi
“barriera antirumore” ed il taglio della vegetazione, operato da
AERTRE all’interno della recinzione aeroportuale fino a giungere
alla riva sinistra del Sile, rende impossibile, alle centinaia di
residenti nell’area sopraccitata, la sopportazione del rumore
prodotto dagli aerei in corrispondenza dell’aerostazione.
Da rilevare inoltre che
nella stessa zona (S.Angelo) lungo la riva destra del Sile ed a meno
di 300 metri dalla pista è stato già realizzato, per circa 200
metri, un percorso ciclopedonale che, progettato per fini
didattici, sportivi e turistici, andrà dalle risorgive del fiume
fino a Portegrandi.
Eclatante
l’incompatibilità anche di quest’opera con l’attività
dell’aeroporto che con il previsto raddoppio ed oltre dei voli (ben
20.588 nel 2010), l’assenza di “barriere antirumore” e di
qualsiasi possibilità di provvedimenti nei confronti anche
dell’immediato e diretto inquinamento atmosferico da parte di aerei
transitanti in continuazione a bassissima quota, renderà
impraticabile la fruizione della stessa.
C 6.3.1.5 Normativa
di settore
DPR 11dicembre 1997
n.496 “Riduzione inquinamento acustico aeromobili civili” (pag.
187)
La contestazione, da
parte del Direttore della Circoscrizione Aeroportuale delle eventuali
violazioni delle procedure antirumore, rilevate dai sistemi di
monitoraggio nelle fasi di massima emissione del rumore quali quelle
del decollo e delle manovre presso l’aerostazione, non può essere
effettuata per l’assenza di qualsiasi centralina in corrispondenza
di tale area.
Infatti delle quattro
centraline di monitoraggio la più vicina è quella posta attualmente
presso il campo sportivo di Canizzano all’altezza della testata
della pista opposta a quella dalla quale, ancora alla data odierna,
avviene oltre il 90% dei decolli.
DM 20 maggio 1999
“Criteri per la progettazione dei sistemi di monitoraggio per il
controllo dei livelli di inquinamento acustico in prossimità degli
aeroporti (pag. 187)
Da sottolineare la
mancata osservanza del Decreto in oggetto che all’articolo 3,
paragrafo 1, comma a) prescrive che “I sistemi di monitoraggio
devono essere composti da un numero di stazioni periferiche, di
rilevamento dei livelli sonori prodotti, idoneo a monitorare
l’intorno aeroportuale così come definito dall’articolo 2, punto
7, del decreto 31 ottobre 1997”.
Infatti, soltanto fra il
10 febbraio ed il dicembre 2010, a sette anni dall’approvazione
della zonizzazione acustica da parte della Commissione Antirumore,
furono posizionate quattro centraline, tutte in territorio di Quinto
di Treviso, di cui una in via Lotto 4, lateralmente alla pista ed
all’altezza della testata 07, ed altre tre sul prolungamento della
linea di pista nell’abitato di Quinto.
Essendo stato lasciato
scoperto tutto l’intorno aeroportuale del territorio di Treviso ed
a seguito delle contestazioni del Comitato durante un pubblico
incontro con rappresentanti della SAVE, la centralina di via Lotto 4
venne trasferita presso il campo sportivo di Canizzano il giorno 4
agosto e non il 4 ottobre 2010 come affermato nel verbale della
Commissione Antirumore del 27 aprile 2011. Pertanto non risponde
al vero il dato riferito alla posizione della centralina in via
Lotto 4, per tutto il mese di agosto 20010, così come
indicato a pag. 23 del documento “Intervento di potenziamento e
sviluppo delle infrastrutture di volo – Studio preliminare
ambientale D RTG”.
In particolare è da
precisare che la centralina, stretta tra la casa di via Lotto 4 e la
casa di fronte posta a circa 4 metri dalla stessa in direzione della
pista, aveva il microfono coperto alla traiettoria degli aerei per
circa l’80% del loro percorso. E’ pertanto di tutta evidenza la
mancata osservanza delle prescrizioni del paragrafo 5 dell’allegato
B al DM 30/10/97.
La stessa inosservanza si
verifica, dall’installazione a tutt’oggi, .per la centralina
posta, nel giardino della scuola di via Contea in Quinto di Treviso,
in posizione di sorvolo di tutti gli aerei in atterraggio e della
maggior parte di quelli in decollo. In questo caso il microfono ha
da un lato, a circa 8 metri di distanza, il muro della scuola alto
più di 12 metri e dall’altro, a circa 6 metri di distanza, il muro
di un’abitazione alta più di 8 metri. E’ pertanto da ritenere
che in tali condizioni i rilevamenti di queste due centraline non
possano corrispondere alla realtà rendendo anche inefficaci i
riferimenti a situazioni future. Da sottolineare che i dati,
rilevati nel 2010 da AERTRE spa da queste due centraline, sono stati
posti a base dell'accettazione dei rilievi sul rumore aeroportuale
come riportato a pag. 9 del parere n. 698 in data 15 aprile 2011 del
Ministero dell'Ambiente.
Legge n. 447 del 26
ottobre 1995 “Legge Quadro sul Rumore” (pag. 191 – 192)
Si ritiene che il Comune
di Treviso, in riferimento alla prescrizione che “…i comuni
con popolazione superiore ai 50.000 abitanti debbono presentare una
relazione biennale sullo stato acustico del territorio comunale…”,
non abbia potuto provvedere per il territorio interessato
dall’attività aeroportuale in continuo aumento dal 1996 ad oggi
(20.588 movimenti nel 20210).
Proprio per tale aumento
del traffico aereo, assai superiore ai limiti prescritti (16.300
movimenti annui) dal Ministero dell’Ambiente con parere del 14
maggio 2007 poi ribaditi dallo stesso Ente con parere del 15 aprile
2011, e per l’assenza fino al febbraio 2010 di qualsiasi
monitoraggio da parte di AERTRE, il Comune di Treviso avrebbe dovuto
chiedere i controlli del rumore, da parte dell’ARPAV tramite
la Provincia come sancito dall’articolo 14 della legge in oggetto,
al fine di ottenere anche i dati sullo stato acustico del territorio
interessato dall’attività aeroportuale.
In particolare i citati
controlli dovevano essere richiesti, anche dal Comune di Quinto, ai
fini dell’osservanza sia del paragrafo 2 del citato articolo 14, il
quale sancisce che “Il comune esercita le funzioni
amministrative relative al controllo sull’osservanza delle
prescrizioni attinenti il contenimento dell’inquinamento acustico
prodotto dal traffico veicolare e delle sorgenti fisse (aeroporto)”,
sia del paragrafo 9 dell’articolo 2 nel quale si prescrive che “I
soggetti che effettuano i controlli devono essere diversi da quelli
che svolgono le attività sulle quali devono essere effettuato il
controllo”
In merito si rappresenta
inoltre che ancora non sono stati resi noti i risultati di controlli
acustici chiesti, da questo Comitato all’ARPAV, in assenza dei
dovuti interventi comunali.
La conseguenza più grave
della mancanza di tali controlli è costituita dall’impossibilità
di verifica dei dati forniti da AERTRE con il documento “Aeroporto
di Treviso Antonio Canova – Piano di Sviluppo Aeroportuale
(2011-2030) – STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALE – Sezione C – Quadro
di riferimento ambientale – C 6 RUMORE”.
Appare pertanto
inconfutabile che gli enormi ritardi nell’applicazione e
soprattutto le inosservanze di fondamentali passaggi di legge, posti
a tutela della salute dei cittadini e del mantenimento dell’ambiente,
privino di validità i contenuti del documento sopraccitato.
Treviso,
04.05.2012
0 commenti:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.