Il Gazzettino di Treviso, 26 novembre 2011,
Il piano di raddoppio del «Canova» potrebbe ben presto portare gli aerei
a decollare e atterrare sorvolando il centro storico. Già da ora, però,
i trevigiani non ne vogliono nemmeno sentir parlare. Anzi: alcuni di
loro, in particolare quelli che hanno casa tra la zona di San Nicolò e
Città giardino, chiedono a Cà Sugana di far subito chiarezza e si dicono
pronti a proteste
eclatanti. «Inutile tenere pulita la città se poi si
fanno passare velivoli a bassa quota devastando la vita dei cittadini -
lamentano alcuni residenti in Città giardino, guidati da Renzo
Garbelotto - sullo sviluppo dell'aeroporto non c'è stato un minimo di
concertazione: il Comune dovrebbe prima difendere Treviso e poi il
«Canova»». Il casus belli è racchiuso nel master plan da 130 milioni di
euro firmato da Save/AerTre, su cui verrà tolto il velo il 13 dicembre
al Sant'Artemio, che per arrivare nel 2049 a quota quattro milioni di
passeggeri l'anno, il doppio dei numeri attuali, prevederebbe un
incremento dei voli pari a circa il 3,4 per cento ogni 12 mesi aprendo
alla possibilità che una parte di questi passino non solo sopra Quinto,
come accade ora, ma pure sopra gli edifici e le teste degli abitanti del
centro. E il fatto che la società di Marchi non lo escluda, mentre si
appresta a riaprire i battenti dello scalo, non fa che aumentare i
timori dei residenti in città. «L'operatività dei voli ritornerà
regolarmente a Treviso, come previsto, a partire dal 5 dicembre -
annuncia Save/AerTre - per il momento nessun aereo decollerà o atterrerà
sorvolando il centro di Treviso». Che cosa vuol dire per il momento?
«Improponibile garantire qualcosa oggi - specifica - il piano di
sviluppo si articolerà in più fasi e lì si vedrà». L'attività del
«Canova», insomma, riprenderà come prima, ma per i prossimi anni non si
esclude nulla. E per conoscere i dettagli del piano di raddoppio dello
scalo non rimane che attendere la presentazione ufficiale in Provincia.
«Non è possibile far passare sotto silenzio una cosa del genere che, se
fosse attuata, sarebbe illegale - si preparano a dar battaglia i
trevigiani - se si tira una linea retta dalla pista alla città si vede
che questa passa sopra San Nicolò e piazza dei Signori: sarebbe
inaccettabile». Mentre si attende l'udienza di merito del Tar fissata
per il 19 gennaio, insomma, davanti all'aeroporto si apre un nuovo
fronte di polemica.
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