di Maristella Caldato
Il 27 agosto 2011, su un quotidiano locale, emergeva che albergatori e consorzio di promozione turistica della marca trevigiana affermavano che, in merito ai dati sul turismo “ Treviso segna un netto + nel mese di giugno con un + 6,56% rispetto al medesimo periodo del 2010 negli arrivi e + 8,14% nelle presenze nonostante la chiusura dell’aeroporto” .
Dal 9 settembre la versione improvvisamente cambia! Infatti, a seguito dell’ordinanza del Tar del Veneto che blocca i lavori di potenziamento dell’aeroporto Canova di Treviso, talune categorie economiche, a livello provinciale, quali albergatori e titolari di altri esercizi ricettivi, hanno dichiarato alla stampa che la chiusura della scalo ha avuto gravissime conseguenze sul turismo della città e dell’intera provincia e dell’andamento economico dei loro affari.
Nel corso dell’assemblea dei soci del Comitato, svoltasi venerdì scorso a Quinto di Treviso, ho potuto illustrare la contraddittorietà e pretestuosità di simili affermazioni, da parte di queste categorie economiche. Infatti, se da un lato possono essere condivisibili le preoccupazioni di alcuni lavoratori che prestano la propria opera in aziende, all’interno dello scalo trevigiano, dall’altro penso sia inconfutabile che si tratta di una palese strumentalizzazione perché, a distanza di soli dieci giorni, ci troviamo di fronte a delle dichiarazioni contrapposte!
Inoltre, consultando i dati della Provincia di Treviso, pubblicati sul sito dell’ente, emerge che nel mese di luglio 2011, quindi dopo due mesi di chiusura dello scalo aeroportuale, il numero di clienti italiani ospitati negli esercizi ricettivi (arrivi) è cresciuto del 10% rispetto allo stesso mese del 2010, mentre i clienti stranieri sono aumentati del 22,94%; per le presenze, cioè il numero di notti trascorse dai clienti negli esercizi, possiamo registrare un aumento del 17,82% per gli stranieri e del 4,97% per gli italiani. In aggiunta, per il periodo gennaio – luglio 2011, rispetto al medesimo periodo dell’anno 2010, possiamo rilevare un aumento negli arrivi degli stranieri del 19,75% mentre per gli italiani una diminuzione dello 0,70%, con una media positiva dell’8,51%; per quanto riguarda invece le presenze, nel medesimo periodo gli stranieri sono aumentati del 16,13% mentre gli italiani del 2,94%.
Pur volendo considerare aeroporto di Treviso una risorsa per il territorio, è di assoluta evidenza che il suo sviluppo debba essere modellato nel rispetto della normativa europea, nazionale, regionale , quindi nella legalità di ogni procedura afferente la struttura e il suo eventuale ampliamento, al fine di garantire la tutela della salute di migliaia di cittadini e il rispetto dell’ambiente che ci circonda.
Qualsiasi altra considerazione politica o di categoria va contro l’etica di svolgere azioni positive per lo sviluppo della città, per il bene della cittadinanza tutta, la quale ha il sacrosanto diritto di vivere in salute, in un ambiente salvaguardato anche per il benessere delle future generazioni.
Bene,è importante far sapere alla gente come realmente stanno le cose fornendo cifre reali. Il potere mediatico della controparte è enorme. Mi spaventa molto quello esercitato attraverso le emittenti televisive locali, queste ultime in grado di formare l'opinione pubblica, dove alle ragioni del Comitato e della Legge viene fornito uno spazio minuscolo. Un esempio: grande rilevanza alla manifestazione pro di domenica 18 settembre davanti all'aeroporto con presenza al massimo di 40 persone. Della riunione del Comitato in data 16 settembre con la presenza di 200 persone nessuna notizia.
RispondiEliminavoglio vedere questo inverno senza aeroporto...
RispondiEliminaTroppo semplice, l'anonimato...
RispondiEliminaIntanto questo è un dato di fatto... Vedremo a dicembre. Del resto da qui partono e basta... Mica si fermano. Interi pullman dalla croazia per partire low cost coi nostri soldi... Ma chi è che fa i soldi? SAVE e basta!
Riccardo Mattiazzo
NON SI TRATTA DI FARE SOLDI MA PER 300 FAMIGLIE DI SOPRAVIVERE!!! AH MA DIMENTICAVO VOI DI SICURO AVETE UN POSTO FISSO E L'ALTRUISMO NON VI RIGUARDA!!!!!!!!
RispondiEliminaInvece tu sei altruista. Ok il posto di lavoro ma se 100 persone muoiono di cancro o cade un aereo e di vittime ne fa 1000 va bene. Parlate di altruismo.....ma per piacere.
RispondiEliminaGirano voci che durante i lavori in aeroporto sono state ritrovate 2, 3 bombe belliche e una camionetta della croce rossa con tanto di scheletro dentro. Ovviamente hanno messo tutto a tacere, o quasi, han parlato di 1 bomba sul giornale. E dicono che per marzo l'aeroporto sarà già aperto (se ne fregano dei ricorsi). Ma in Italia si possono comprare veramente tutti con i soldi! Le leggi servono solo per i poveretti.
RispondiEliminaUna domanda: Ma qualcuno si è mai chiesto quanti soldi vuole e pretende la Ryanair per rimanere al Canova? E quando questi soldi (che vanno nelle tasche della Ryanar) finiranno, che accadrà ai dipendenti del Canova?
RispondiEliminama perche' visto CHE TUTTI MUIONO DI CANCRO non fate chiudere anche la strada noalese e magari la tangenziale visto l'incalzante inquinamento atmosferico che provocano tutti i giorni? e perche' non invitate gli agricoltori della vostra zona ad andarsene dai loro terreni visto l'utilizzo di fertilizzanti e pesticidi che nessuno controlla? adesso vuoi vedere che il mercurio trovato in falda deriva dall' attivita' aeroportuale!!!! I vostri sono solo pretesti capricciosi con secondi fini che non tengono conto minimamente di quelle persone che direttamente e indirettamente lavorano con l' aeroporto e sfamano le proprie famiglie. Complimenti per aver dato questo impulso di vitalita' in tempi di recessione economica e di cassa integrazione dilagante alla citta' di treviso. Vi ricordo anche che la valutazione di impatto ambientale e' stata esclusa per i lavori di potenziamento e sviluppo delle infrastrutture di volo previste al canova (uff prot ctva 0001614 del 2.5.2011).E' da 70 anni che l' aeroporto e' parte integrante della citta' di treviso e dei trevigiani e adesso arrivate voi e volete stravolgere questa realta' radicata del territorio. Fatevi un esame di coscienza voi possessori di cervello E DI POSTO FISSO
RispondiEliminarispondendo a
RispondiElimina" Una domanda: Ma qualcuno si è mai chiesto quanti soldi vuole e pretende la Ryanair per rimanere al Canova? E quando questi soldi (che vanno nelle tasche della Ryanair) finiranno, che accadrà ai dipendenti del Canova?"
Treviso è un dei pochi aeroporti italiani in cui Ryanair non viene finanziata dagli aeroporti e dagli enti pubblici per operare voli
Allegato A Dgr Veneto n. 96 del 26/01/2010:
RispondiElimina"Ciò potrà avvenire attraverso la ricerca e la definizione di accordi di co-marketing con le principali compagnie aeree low cost, anche integrate con tour operator (Ryan Air, Tui Fly, Air Dolomiti, altri) finalizzati alla comunicazione e alla pubblicità delle destinazioni turistiche venete raggiungibili attraverso gli stessi voli low cost."
Sono davvero entusiasta del fatto che il treviso il turismo è fiorente.
RispondiElimina