L'aeroporto di Treviso rappresenta certamente una realtà nota a tutti i trevigiani per il costante sviluppo che ha avuto negli ultimi anni. Meno noto è il “piano di sviluppo” di questa infrastruttura, che si estende a fianco del fiume Sile tra Treviso e Quinto in una zona densamente popolata.
Certamente alcuni (soprattutto il Comitato) stanno “notando” in questi giorni una maggior tranquillità, visto che lo scalo di Treviso è fermo per lavori di “manutenzione e messa in sicurezza delle piste”.
L'aeroporto “Canova” ha scarsa influenza economica per la città di Treviso, visto che rappresenta semplicemente lo scalo periferico di Venezia e pochissimi dei milioni di passeggeri sostano in Treviso, “città d'arte”.... solo sui tabelloni luminosi del Comune.
Una seria politica dei trasporti necessiterebbe di strategie, indirizzi ed obiettivi chiari per esplicitare i benefici per la collettività a fronte degli inevitabili svantaggi che simili infrastrutture comportano (ambientali e per la qualità della vita).
Le questioni relative all'aeroporto vengono invece trattate con oculata “opacità”, cioè senza mai esporre progetti o piani di sviluppo alla cittadinanza locale, che si trova nella sostanza a subire decisioni prese a Roma.
Altre che decentramento dei ministeri rappresentativi!!
Nel caso degli aeroporti (come in quello delle strade, vedi caso ANAS) siamo alla centralizzazione totale con decisioni, pareri ed approvazioni prese tra ENAC (sede a Roma) e Ministero dell'Ambiente (sede a Roma) con il beneplacito della Regione Veneto e l'assordante silenzio di Comune e Provincia di Treviso.
L'esame di un parere negativo (allegato 1) del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare del 14 maggio 2007 evidenzia un quadro assolutamente fuori dall'ordinario ed inimmaginabile, con gravi inadempienze e trascuratezze della società che gestisce l'aeroporto.
Il parere in questione riguarda una valutazione di compatibilità ambientale concernente il progetto di sviluppo dell'aeroporto di Treviso presentato da AER/TRE in data 6-12-2002 (!!) e poi integrato nel 2005 con intermezzo di un parere favorevole della Giunta della Regione Veneto (delibera 1264 del 7-6-2005) e di un parere negativo “interlocutorio” della Commissione per la Valutazione Impatto Ambientale del Ministero dell'Ambiente (parere 813/2006).
Un iter che si conclude nel maggio del 2007 con un parere negativo “interlocutorio”.
Interlocutorio? Strana conclusione per una procedura; in sostanza sembra di capire che la compatibilità ambientale del progetto di sviluppo presentato da AER/TRE per l'aeroporto di Treviso non ci sia, ma, siccome parliamo di interessi molto rilevanti, si concede una possibilità di integrare, chiarire, sanare... Prassi che si solito un normale cittadino non ha: lui la legge la deve rispettare, punto e basta.
L'istruttoria precisa tutte le gravi carenze e inesattezze progettuali ed illustra tutti gli adempimenti da fare.
Pensate che succeda qualcosa, che AER/TRE sia preoccupata? Che un qualche ente territoriale (presente nel CdA della società) chieda chiarimenti??
Nulla, per quanto si sa, in un clima di omertà e segreto che ricorda tristemente altri territori...
Poi, nel febbraio 2011, la società AER/TRE, per il tramite di ENAC, presenta al Ministero per l'Ambiente una domanda di verifica di assoggettabilità alla valutazione di impatto ambientale per il “progetto di interventi di potenziamento e sviluppo delle infrastrutture di volo dell'aeroporto di Treviso”, senza alcun riferimento al precedente parere del del 2007 e senza adempiere in alcun modo a quanto prescritto dal Ministero dell'Ambiente nel 2007.
Tali opere di manutenzione e messa in sicurezza delle piste vengono definite “minori” e quindi una commissione dello stesso Ministero dell'Ambiente (48 persone!!) ne decreta la non assoggettabilità alla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale, senza un minimo richiamo al precedente parere ed alle prescrizioni ivi contenute!!
I politici locali “straparlano” sulla stampa di interventi per migliorare la sicurezza e garantire un maggior numero di voli a Treviso, quando dovrebbero sapere che l'aeroporto “Canova” non può superare i 16.300 movimenti annui, visto la carenza di compatibilità ambientale del 2007....
Ma evidentemente il rispetto della legge non è dovuto da tutti.
Il vento però sta cambiando anche per i potentati come ENAC ed i cittadini dimostrano di voler capire come difendere i loro diritti ed il territorio.
Stiamo per uscire dalla logica “nymby” e per arrivare alla rivendicazione di come gestire e tutelare i beni comuni.
Vogliamo fare chiarezza o dobbiamo attendere l'intervento della magistratura?
Treviso, 13 giugno 2011
per ITALIA NOSTRA Treviso
il Presidente
Romeo Scarpa
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